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Santuario di Canoscio

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Santuario di Canoscio
Viale Lazzaro Vitellozzi, 12
06012 Città di Castello (PG)
Tel 075 854284
Fax 075 8540972
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E' più conosciuto, specie in zona, con il nome della frazione di Città di Castello nella quale si trova, appunto Canoscio, che dista 12 chilometri dal capoluogo. Nel gergo locale, infatti, viene chiamato "La Madonna di Canoscio", ma in realtà è il Santuario della Madonna del Transito, una basilica minore posta a 449 metri sul livello del mare. Il santuario mariano è uno dei più importanti dell'Umbria e dell'intera Italia centrale; sicuramente è il maggiore santuario mariano dell'Alta Valle del Tevere, visitato ogni anno da più di 100000 fedeli, provenienti in gran parte da Umbria, Toscana, Marche e Romagna.

La Storia

Sulla sommità del colle di Canoscio (che deriva dal latino Canusium, ovvero luogo bianco) venne eretta nel 1348 da Giovanni di Jacopo una cappellina dedicata alla Madonna Assunta: il motivo della costruzione è da ricollegare a una grazia ricevuta per una mancata pestilenza. Nel 1406 venne ampliata la cappellina una prima volta. Al suo interno si trovava un affresco di scuola senese, la "Madonna del Transito", la cui parte centrale è ora custodita in un'urna nel nuovo santuario. Il filippino padre Piccardini propose la costruzione di una nuova chiesa in quel luogo, come ricordo del dogma dell'Immacolata, stabilito nello stesso anno 1854. Risale alla seconda metà del XIX secolo (1855-1878) la costruzione della chiesa moderna su progetto dell'architetto Emilio De Fabris, meglio conosciuto per l'imponente facciata gotica di Santa Maria del Fiore, a Firenze. Caratterizzata dalla croce latina e da tre navate, localmente il progetto fu seguito dal tifernate Giuseppe Baldeschi. Il caratteristico porticato dorico-toscano, opera del fiorentino Giuseppe Castellucci, con le colonne in pietra serena, venne ultimato nel 1905. Per ciò che riguarda opere d'arte e monumenti, da sottolineare la Pieve dei Santi Cosma e Damiano (seconda metà del XII secolo), contenente affreschi senesi e tardogotici, una grande costruzione di stile romanico a breve distanza dal santuario; ha un portale dotato di architrave e una facciata a capanna culminante in un piccolo campanile rettangolare a vela; la riproduzione della Grotta di Lourdes, benedetta nel 1927 e costruita nel piazzale laterale e la Croce di Ferro illuminata, sulla estrema sommità del colle. Canoscio è nota in tutto il mondo anche come il sito nel quale è stato rinvenuto un servizio da tavola di età arte paleocristiana, costituito da 25 pezzi liturgici in argento, venuto alla luce nel 1935 durante la lavorazione di un campo. Il "Tesoro di Canoscio" è ora custodito nel Museo del Capitolo del Duomo di Città di Castello. I pezzi furono ritrovati accuratamente protetti da un piatto messo a mo' di coperchio su un pozzetto poco profondo: si tratta di sei piatti, due patene, tre calici semisferici senza segni, una pisside con il suo coperchio (liscia), due colatoi, un piccolo ramaiuolo e nove cucchiai di uso domestico. I nomi di Eliano e Felicita, i probabili donatori, sono incisi in una delle patene. Una volta restaurato, il pistto ha messo in luce l'iscrizione DE DONIS DEI ET SANCTI MARTYRIS AGAPITI UTERE FELIX, che significa “fa un uso felice dei doni di Dio e del Santo martire Agapito”. Il piatto integro più grande invece era destinato ad uso liturgico: al centro si trova una superficie rialzata tipica delle patere pagane, che serviva a mantenere il pollice libero dalla libazione durante l'Offerta. La sezione centrale è lavorata con una croce bizantina con Alfa e Omega, sotto cui scorrono quattro fiumi. Ai lati della croce sono disegnati la mano di Dio e la colomba dello Spirito Santo; in basso ci sono due agnelli che si affacciano l'uno all'altro. Il 6 settembre, Papa Giovanni Paolo II ha elevato il santuario al rango di Basilica Minore, nella quale dal 2006 ha sede una comunità di Frati Francescani dell'Immacolata. E' ovviamente il 15 agosto la giornata nella quale si tengono i festeggiamenti solenni.

Dove Siamo

E' la superstrada E45 l'asse di riferimento viario per giungere al Santuario di Canoscio. Per chi proviene da nord (Emilia Romagna, uscendo dalla A14), la Orte-Ravenna si imbocca a Ravenna per uscire allo svincolo di Promano, a sud di Città di Castello. Stesso discorso per chi proviene da sud, con il consiglio di uscire sulla A1 a Orte in direzione nord. Chi invece la A1 la percorre da nord, deve uscire ad Arezzo e imboccare la statale 73 Senese Aretina, deviando a Le Ville in direzione di Città di Castello e proseguendo lungo la provinciale Cortonese fino al bivio per Canoscio.

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