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Città di Castello

Superficie: 387.53 km2 chilometri quadrati
Popolazione: 40567 abitanti
Densità per chilometro quadrato: 104,7 abitanti
Principali Eventi
Festa della Battitura sull'Aia di Piosina (terzo fine settimana di luglio)
Festival delle Nazioni (fine agosto - inizio settembre)
Fiere San Bartolomeo e del Bestiame (fine agosto)
Tombola in piazza (ultima domenica di agosto)
Giornate dell'Artigianato Storico nel rione Prato (primo fine settimana di settembre)
Mostra del Libro Antico (inizio settembre)
Mostra Nazionale del Cavallo (secondo fine settimana di settembre)
Mostra del Fumetto (inizio ottobre)
Fiera delle Utopie Concrete (ottobre)
Mostra Nazionale del Tartufo (primo fine settimana di novembre)
Festa del Pane nel giorno del patrono San Florido (13 novembre)
Fiere di San Florido (14, 15 e 16 novembre)
Mostra dei Presepi (inizio dicembre-fine festività)
Codice di avviamento postale: 06012
Prefisso telefonico: 075
Denominazione abitanti: Tifernati
Santo Patrono: San Florido
Festa patronale: 13 Novembre
Giorni di mercato: giovedì, sabato
gemellato con ...
Jouè-les-Tours (Francia)
Sighisoara (Romania)

Frazioni principali del comune

Badia di Petroia, Badiali, Belvedere, Bivio Lugnano, Bocca Seriola, Caifirenze, Candeggio, Canoscio, Celle, Cerbara, Cinquemiglia, Croce di Castiglione, Fabbrecce, Fiume, Fraccano, Lerchi, Lugnano, Morra, Muccignano, Petrelle, Piosina, Ponte dÂ’Avorio, Promano, Regnano, Riosecco, Ronti, San Donnino, San Leo Bastia, San Maiano, San Pietro a Monte, San Secondo, Santa Lucia, Scalocchio, Terme di Fontecchio, Titta, Trestina, Uppiano, Userna, Valdipetrina, Vallurbana.

Statistiche e curiosità di Città di Castello

- 20esimo Comune dÂ’Italia per estensione territoriale;
- quarto Comune dellÂ’Umbria per numero di abitanti dopo Perugia, Terni e Foligno;
- terzo Comune della Provincia di Perugia per numero di abitanti dopo Perugia e Foligno;
- terzo Comune della Provincia di Perugia per estensione territoriale dopo Gubbio e Perugia;
- terzo Comune dell’Umbria con la più alta percentuale di dichiaranti Irpef (57.7%) dopo Poggiodomo e San Giustino;
- terzo Comune dell’Umbria oltre i 5000 abitanti con la più bassa percentuale di coniugati (49%) dopo Assisi e Perugia

Cenni di Storia

E' l'antica Tifernum Tiberinum; distrutta dai Goti, è poi diventata Castrum Felicitatis e poi Civita Castelli, dal quale Città di Castello ha ripreso il nome. Con i suoi 40000 abitanti, è il centro più importante e popolato dell'intera Alta Valle del Tevere. Le prime capanne su palafitte vennero costruite su isolotti del lago Tiberino in ritirata. La fondazione risale agli inizio del I millennio per opera quasi certamente degli Umbri., che la chiamarono Tiferno. Si parlava nel VII secolo a.C. di scambi commerciali con il popolo degli Etruschi, mentre nel 295 a.C. Roma sottomise Tiferno (battaglia di Sentino),denominandola Tifernum Tiberinum.
Alla fine del I secolo divenne un fiorente e ricco municipio, abbellito con edifici pubblici e templi da Plinio il Giovane, che vi possedeva vasti latifondi oltre ad una villa situata nei pressi dell'odierna località di Lama. In seguito alla riforma di Diocleziano (285-305 d.C.), il territorio tifernate passò alla provincia Tuscia et Umbria.
L'arrivo del Cristianesimo viene tradizionalmente associato alla predicazione di Crescentino (o Crescenziano), vissuto tra il III e il IV secolo e martirizzato sotto Diocleziano in località Pieve di Saddi, ma il primo Episcopus Tifernas ricordato è Eubodio della metà del V secolo. La diocesi estese la sua giurisdizione su un ampio territorio tra la fine del VI e l'inizio del VII secolo anche sulle terre alla destra del Tevere, sino alla Massa Verona (Pieve Santo Stefano e Monte Coronaro), alla Valle del Sovara (Anghiari), alla Pieve di Sant'Antimo, tra Citerna e Monterchi. Testimonianza importante di arte paleocristiana (secoli V-VI) è il cosiddetto “Tesoro di Canoscio”, rinvenuto nel 1935. La città fu quindi completamente distrutta dai Goti di Totila nel VI secolo, ma fu ricostruita e fortificata per volontà del vescovo Florido (odierno patrono della Città). Nell'VIII secolo, durante il periodo longobardo fu chiamata Castrum Felicitatis, quindi Civitas Castelli (X sec.), dal quale derivò intorno al 1100, con l' istituzione del Comune, l'attuale Città di Castello. Fu libero Comune di parte Guelfa molto potente ed estese il suo dominio sui territori confinanti fino al di là dell' Appennino. Testimonianza di questa sua forza e potenza sono i due splendidi palazzi dei Priori e del Podestà, progettati dall' architetto Angelo da Orvieto. Governata quindi dai Pietramala, nel 1323 passò nelle mani di Brancaleone Guelfucci, nel 1422 venne conquistata da Braccio da Montone, quindi dalla seconda metà del '400, terminata la signoria dei Fortebracci, tra le famiglie emergenti in ambito cittadino, i vari Giustini, Fucci, Tarlantini, Abbocatelli, Albizzini, ebbe la meglio quella dei Vitelli, così la Città fu Signoria della famiglia Vitelli. La famiglia Vitelli governò la Città per tutto il '500. Città di Castello quindi passò sotto la giurisdizione dello Stato della Chiesa fino al 1798, quando le truppe cisalpine entrarono in città. Al loro seguito arrivarono i Francesi che la spogliarono delle migliori opere d'arte. Dopo un anno venne ristabilito il potere pontificio. Nel 1809 le truppe napoleoniche, riaffermarono il proprio potere sulla Città. Con la caduta di Napoleone, nel 1814, venne ristabilito il potere pontificio con brevi parentesi di libertà nel 1831 con la costituzione di un Comitato provvisorio e nel 1849 con l'adesione alla Repubblica Romana. All' arrivo del Generale Fanti, a capo delle truppe piemontesi, l' 11 settembre 1860, venne liberata ed annessa al Regno d'Italia. L'antica storia di Città di Castello è testimoniata dagli edifici che furono sede delle antiche strutture amministrative: il Palazzo del Podestà, con facciata barocca del 1686 e il Palazzo Comunale, eretto in forme gotiche con un elegante portale e bifore.
Tracce di arte gotica si possono trovare anche sul fianco sinistro del duomo. La chiesa di San Domenico del 1424, con facciata incompiuta; quella di Santa Maria Maggiore, di epoca gotica ma con facciata rinascimentale e quella di San Francesco, con absidi poligonali del 1273 ma rimaneggiata nei primi anni del 1700, completano il panorama degli edifici di culto della cittadina. Nella pinacoteca comunale sono conservate opere di Raffaello, Signorelli e di Domenico Ghirlandaio, oltre a quelle di artisti di scuola umbra toscana e marchigiana.
Fra i personaggi nati a Città di Castello, spicca senza dubbio Alberto Burri, considerato il più grande artista contemporaneo; a Città di Castello, le opere di Burri sono visitabili presso la collezione della Fondazione Albizzini e presso l'ex seccatoi del tabacco di Rignaldello; fra le attrattive locali, la collezione tessile della Tela Umbra e il Centro delle tradizioni popolari di Garavelle. Per ciò che riguarda l'economia, Città di Castello è capoluogo del più grande distretto italiano nel comparto grafico-cartotecnico ed è anche uno fra i principali in quello del mobile in stile.

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