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Abbazia di Farneta

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Abbazia di Farneta
Strada Provinciale Marzano, 3
52044 Cortona (AR)
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Ha una lunga storia da raccontare l'Abbazia di Farneta (nome quest'ultimo che deriva da "farnia", o quercia gentile), essendo sorta nel secolo IX e ancora piena di quella spiritualità benedettina, che l'ha resa famosa per tanti secoli. Situata in Valdichiana lungo la provinciale Cortona-Foiano ad una decina di chilometri da Cortona, l'abbazia è stata edificata per munificenza dei Conti di Ronzano e raggiunse il suo massimo splendore tra il IX e XIV secolo. I monaci la tennero sino al 1780 quando, con le soppressioni del granduca Leopoldo, passò al clero secolare e i beni della medesima al Capitolo della Cattedrale di Cortona. Di notevole interesse la struttura absidale e la Cripta, di recente ritrovata e restaurata. La Cripta è sostenuta da colonne e capitelli di epoca romana variamente scolpite e decorate. Una tra esse è di granito rosso proveniente dall'Egitto.

La storia dell'Abbazia di Farneta

Come molte delle chiese più antiche della Cristianità, anche l'Abbazia di Farneta fu consacrata alla Madonna dell'Assunta. Nel '500, dopo la sciagurata parentesi degli Abati Commendatari che provocarono la partenza dei Benedettini, l'Abbazia di Farneta passò sotto i Monaci Olivetani di Monte Oliveto Maggiore e dal 1780 ai preti secolari della Diocesi di Cortona. La Chiesa preromanica ha la forma a tau (T), croce latina senza il capo, ed è orientata con le absidi rivolte ad Oriente (ossia ove sorge il Sole, la Luce ... il Redentore). L'Abbazia ha subito molte "mutilazioni". Nel '200 furono chiuse alcune cappelle laterali. Alla fine del '700 fu abbattuta di circa la metà (14 metri) la navata longitudinale. Ai primi dell'800 fu abbattuta la torre campanaria, sostituita oggi con due campane a vela e nel 1923 fu abbattuto il transetto e la struttura absidale combaciante con la sottostante struttura della Cripta. La visita all'Abbazia di Farneta inizia dal gruppo Fonte battesimale in pietra arenaria del 1712 e la Pila acquasantiera, sempre in pietra arenaria e con l'originale forma di conchiglia, seicentesca. La tela con il battesimo di Gesù fu dipinta da D. Martini nel 1893. Nella zona destra del transetto si trovano tre affreschi attualmente in mediocri condizioni di conservazione; il principale è la Madonna di Loreto con i santi Rocco e Sebastiano dipinto nel febbraio 1527 dal cortonese Tommaso Bernabei. Il secondo affresco rappresenta Santa Lucia Vergine e Martire protettrice della vista. Il terzo affresco San Pietro Martire (il primo frate domenicano martirizzato a Seveso e sepolto in Sant'Eustorgio a Milano), ma la vera perla dell'Abbazia di Farneta è la cripta. La cripta dell'Abbazia di Farneta venne riportata alla luce (dopo oltre 350 anni) il 29 febbraio 1940, liberandola dei morti accatastati, dalla terra e dai detriti e ... da un'infinità di serpenti, all’inizio di un lavoro di restauro terminato nel 1944. Negli anni successivi venne dotata di Sacrestia ed arricchita con il piccolo museo storico paleontologico tanto voluto dal parroco, Don Sante Felici e dalla popolazione locale. L'ingresso alla cripta dell'Abbazia di Farneta avviene attraverso una stretta scala sita lateralmente nel transetto destro. L'uscita della cripta porta nella sagrestia ove si possono vedere diverse pietre con iscrizioni millenarie (Abate Ado A.D. 1100). La forma della cripta è a celle tricore, con volte a botte ed a crociera, sorrette da colonne originali romane di cui una in granito rosa di Assuan. Da cercare sono la stele funeraria in arenaria con la scritta "Quarta Erennia figlia del liberto Pompeo" e la scultura di Achelòo (una testa di toro con faccia).

Dove Siamo

L'abbazia di Farneta si trova lungo la provinciale che collega Cortona con Foiano della Chiana. Per arrivarci, si percorre il raccordo Perugia-Bettolle e l'uscita autostradale è quella di Valdichiana sulla A1.

Servizi

L'Abbazia di Farneta ha vissuto giorni indimenticabili, da registrare nella cronistoria delle visite, che ancora una volta la rendono celebre nel tempo. Dal 10 al 14 gennaio 2011 un folto gruppo di giovani sacerdoti della Diocesi di Geneva, accompagnati dal loro Arcivescovo, il Card. Angelo Bagnasco, Presidente della C.E.I., si sono fermati da noi per una settimana di fraternità con lo sfondo della ricerca di tracce della vita contemplativa. Sono stati giorni di grazia nell'accoglienza di un clero giovane amante della preghiera, entusiasta della vita sacerdotale e della missione affidata, unito da tanto affetto alla paternità del loro Arcivescovo che sa ricambiare con sorprendente attenzione ed amabilità.

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