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Badia Tedalda

Superficie: 119.12 km2 chilometri quadrati
Popolazione: 1118 abitanti
Densità per chilometro quadrato: 9,4 abitanti
Principali Eventi
Palio dei Castelli della Badia Tedalda (week-end dopo Ferragosto)
La Ranocchiata di Fresciano (seconda domenica di agosto)
Festa dello Sport a Caprile (15 agosto)
Codice di avviamento postale: 52032
Prefisso telefonico: 0575
Denominazione abitanti: badiali
Santo Patrono: San Michele Arcangelo
Festa patronale: 29
Giorni di mercato:

Frazioni principali del comune

Caprile, Ca’ Raffaello, Cicognaia, Fresciano, Montebotolino, Montelabreve, Pratieghi, Ranco, Rofelle, Sant’Andrea, San Patrignano, Santa Sofia, Stiavola, Viamaggio.

Statistiche e curiosità di Badia Tedalda

- e’ il terzo Comune della provincia di Arezzo con il reddito medio pro-capite più basso (9698 euro all’anno) ;
- è il secondo Comune della provincia di Arezzo con l’età media più alta (50,7 anni);

Cenni di Storia

Situata a ridosso dell’estremità orientale della Toscana, Badia Tedalda è il capoluogo dell’Alta Valmarecchia, anche se rientra nel comprensorio della Valtiberina Toscana, confinando con quel territorio che fino a qualche anno fa apparteneva alle Marche e che ora, a seguito di referendum dei Comuni interessati, è diventata Emilia Romagna e provincia di Rimini. Anzi, proprio all’interno del territorio comunale di Pennabilli, uno dei Comuni passati alla Romagna, Badia Tedalda possiede una propria “exclave”, ossia un’isola che ad essa appartiene amministrativamente, che esiste fin dal lontano 1277 e che ha per località di riferimento Ca’ Raffaello, Santa Sofia e Cicognaia. Il paese prende il nome da un’abbazia benedettina fondata dalla famiglia Tedaldi, la cui derivazione è dal germanico Teudald. Quella appunto dei Tedaldi è stata fra le più potenti famiglie che si dispersero nella caduta di Fiesole: uno dei Tedaldi emigrò nelle Spagne, uno in Lombardia e uno in Umbria, dove acquistò vasti fondi. In cima al colle dei Galli, che sovrasta oggi il paese, edificò un castello e un’abbazia, che conservò il nome del fondatore anche dopo l’acquisto operato dai Fiorentini. Una delle abitazioni del castello fu residenza dei Tedaldi e conserva qualche avanzo di grandezza; un’altra fu abitata dal pretore e la terza dal parroco. Oggi, l’antica abbadia è la parrocchia di San Michele Arcangelo, con tre soli altari ma tutti formati di terra della Robbia; un lavoro eccezionale, questo, eseguito forse a spese dei Tedaldi. Nel tempo, Badia Tedalda è entrata a far parte della Massa Trabaria (1209) e della diocesi di Città di Castello (1126). All’inizio del secolo XIII, l’abbazia è un autonomo nucleo di potere feudale su un territorio di circa 14000 ettari: il monastero costruito nel 1238 dall’abate Guido del Presale è strutturato come un “castrum”. Inizia così una lenta riunificazione dal punto di vista amministrativo che porterà alla nascita del moderno Comune di Badia Tedalda nel 1775. Fra le grandi figure di abati, spicca senza dubbio quella di Tedelgardo, risalente al secolo XIII, che contende il “passo” al vescovo di Città di Castello come al conte Ragneri di Carpegna (1267), ai Montedoglio e ai Montefeltro (1277). Saranno proprio i Montedoglio a cedere questo territorio alla Repubblica di Firenze nel 1489. Badia Tedalda era ed è tuttora posizionata lungo la strada che da Arezzo, attraverso Sansepolcro, conduce a Rimini; in altre parole, la via che gli antichi eserciti romani seguivano contro Annibale, servendosi del passo di Viamaggio; Badia era la scolta, ovvero la località sentinella, che fungeva da vedetta. Per ricordare il proprio passato abbaziale nel 1200, nel fine settimana dopo Ferragosto i monaci neri di San Benedetto, guidati dall’abate Tedelgardo, tornano a rianimare la vita dell’abbazia, con fiaccolate liturgiche e solenni celebrazioni che precedono il Palio dei Castelli, torneo equestre che assegna il drappo il piatto bi crociato d’argento di Sant’Angelo Michele dei Tedaldi. L’economia di Badia Tedalda è basata quasi in esclusiva sull’agricoltura e in particolare la zootecnia, con l’allevamento dei bovini di razza chianina, la cui prelibata carne è una delle tante specialità gastronomiche della zona. Tantissime le aziende che svolgono questa attività, non dimenticando un’altra importante ditta di pelletteria che ha sede in paese. Badia Tedalda è il capoluogo della Riserva Naturale dell’Alpe della Luna, una superficie di 1540 ettari posta a un’altitudine che oscilla fra i 520 e i 1453 metri.

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