La Rocca di Mondavio: un antico maniero a cavallo tra medioevo e rinascimento

La Rocca di Mondavio: un antico maniero a cavallo tra medioevo e rinascimento

Nell'entroterra di Fano, a un'altezza di circa 280 metri sul livello del mare si erge Mondavio, un borgo che ancora oggi appare miracolosamente preservato dalle ingiurie del tempo: un piccolo centro che pare essersi fermato in un momento indeterminato a cavallo fra medioevo e rinascimento. L'elemento che spicca e che contribuisce a rafforzare quest'impressione è l'imponente Rocca, la quale si staglia inconfondibile a coronare una cinta muraria tuttora completa e intatta. Le origini della fortificazione si fanno risalire alla fine di questo secolo, se si presta fede alla data di alcuni documenti che testimoniano il pagamento da parte di Pandolfo III Malatesta per alcuni lavori compiuti sulla torre, la cisterna, le porte, il ponte e tanto altro; elementi che fanno intuire l'esistenza di un bastione fortificato già all'epoca. Sull'antica costruzione medievale si compì più tardi la svolta architettonica, con il passaggio del controllo del territorio alla famiglia dei della Rovere: infatti, quando vi si insediò come Vicario Giovanni della Rovere nel 1475, venne chiamato sul posto l'abile architetto senese Francesco di Giorgio Martini, con il compito di ideare il disegno della nuova e imponente rocca, così da porre in difesa del vicariato. I lavori per erigere l'edificio durarono dieci anni, dal 1482 al 1492.

Il progetto originario

Il maestro senese si impegnò per realizzare uno dei progetti architettonici più all'avanguardia che si fossero mai visti all'epoca. La volontà era quella di erigere una gigantesca e articolata macchina da guerra, un'opera in cui trovassero applicazione, per la prima volta, le nuove tecniche militari di difesa del tempo.
Secondo il disegno originario, la Rocca avrebbe dovuto comprendere ben quattro torri: il mastio, un torrione ovale e due torroncini più piccoli. Ma in realtà la struttura non fu mai portata a termine e la costruzione che venne realizzata, presenta anche sostanziali differenze rispetto alle intenzioni del suo progettista: uno dei due torroncini, che sarebbe servito a difendere la zona abitata del borgo sottostante, non venne mai edificato; inoltre quello che doveva essere un torrione ovale allo sguardo del visitatore attuale, si presenta piuttosto di forma semicircolare. Probabilmente la modifica fu apportata per conservare lo stile del precedente edificio.

L'aspetto attuale

L'elemento preminente dell'attuale configurazione è senz'altro il mastio, il quale ingloba una preesistente torre quadrangolare, probabilmente medievale.
L'incamiciatura esterna - in cui si contano dieci facce, invece delle otto descritte dall'architetto, presenta una parte convessa e una parte concava a forma di "ali di gabbiano", rivolta verso il ponte d'ingresso. Ma il fattore che suscita ancora oggi più stupore è l'organizzazione conferita alle sue pareti esterne: esse hanno forma trapezoidale, sono inclinate e in più si elevano secondo un dinamismo elicoidale, cioè con un movimento di rotazione, che riesce a produrre prospettive sfuggenti, molto efficaci nel deviare i colpi di bombarda.
Fonte: www.bymarche.it

 



Saturno Comunicazione Sas
07/11/2013 15:55:51
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