La Finocchiona, un salume per chi la sa lunga

La Finocchiona, un salume per chi la sa lunga

Il linguaggio corrente spesso deriva le proprie espressioni più pregnanti dai cibi della nostra tradizione alimentare. Così non è proprio un complimento dire a qualcuno che "è un salame", intendendo con ciò che è un tipo maldestro e poco furbo. Ma se il salume in questione fosse la finocchiona, allora il discorso sarebbe di gran lunga diverso. La regina degli insaccati toscani ha, infatti, una storia che si lega alla scaltrezza dei norcini della sua terra di origine (Chianti senese e buona parte del territorio fiorentino): i semi di finocchio, che tuttora ne caratterizzano l'aroma, servivano un tempo non tanto per la conservazione, quanto per mascherare eventuali magagne nella freschezza della carne. L'odore e il sapore forte del finocchio erano in grado di ingannare qualsiasi palato, e il trucco era così noto da essere usato anche per rendere appetibili partite di vino non proprio pregiate. Per questo motivo, fra i norcini del Chianti si era soliti dire che: "Come gli abili parrucchieri sono capaci di far sembrare piacente anche la donna più brutta, così l'aroma della finocchiona è capace di camuffare anche il sapore del vino più imbevibile ". Ecco quindi che, per estensione, è entrata nel linguaggio di uso comune l'espressione 'infinocchiare' come sinonimo di ingannare. 
Come si prepara
La finocchiona è un insaccato tipico toscano fatto con carne di maiale macinata e aromatizzata con semi di finocchio, dai quali deriva il nome. Per la sua preparazione si prediligono le parti della pancia e della spalla del suino e una stagionatura medio-lunga. Presente e diffusa particolarmente nella zona di Firenze (Greve, Pontassieve e Rufina sono delle vere roccaforti) viene confezionata in forme più grandi di quelle di un salame classico e non va confusa con la sbriciolona, salume dall'impasto più magro e di produzione prevalentemente industriale. Gli ingredienti, che non devono essere macinati troppo finemente, sono aromatizzati con semi di finocchio - di norma quelli della pianta selvatica e preferibilmente di seconda fioritura - e da quel tanto di aglio che insaporisca l'impasto senza però essere percepito; per completare la preparazione, oltre a sale e pepe, viene aggiunto vino rosso chiantigiano, in quantità davvero modesta. Il composto, una volta insaccato in budello naturale, la cosiddetta 'zucchetta' o 'bondiola', viene lasciato maturare per circa una settimana in un ambiente riscaldato e areato più volte al giorno. Solo dopo una stagionatura di almeno cinque mesi, in cantina o in altro luogo adatto, la finocchiona si può gustare convenientemente, accompagnata con pane casereccio toscano, con le fave, oppure nel classico piatto di antipasto misto toscano: insieme ai crostini di cacciagione, salame e prosciutto, tutti rigorosamente Made in Tuscany.
Consigli per l'acquisto e la conservazione
Dopo avere acquistato un pezzo di finocchiona è conveniente coprire la parte tagliata con un foglio di pellicola trasparente per alimenti, e tenerla appesa in un locale fresco. Al momento di acquistarla basta seguire alcune semplici regole: il salume deve essere consistente, ma molto morbido (segni questi di una completa stagionatura); al tatto, pertanto, non deve risultare né cedevole, né legnoso; il colore rosato vira al rosso, ma non deve essere troppo acceso e neppure bruno; il profumo deve essere caratterizzato in modo netto dall'aroma del finocchio; il sapore deve avere una nota di dolcezza, ma al tempo stesso il gusto deve risultare pieno e corposo. Si devono, insomma, ritrovare le stesse caratteristiche percepite con l'olfatto, e pertanto si avvertirà un gusto di seme di finocchio, ma non di aglio.
Dove acquistare e degustare la finocchiona
Nel territorio fiorentino si segnalano due paesi, che meritano una sosta gustosa per assaggiare una finocchiona veramente eccezionale: Rufina (famosa per il suo Chianti Rùfina Docg), posta sulla strada che da Borgo San Lorenzo, nel cuore del Mugello, porta a Pontassieve, e Greve in Chianti, anima vera e nobile del Chianti fiorentino, con le sue botteghe di carni, salumi e vini che hanno ormai varcato i confini nazionali. Sempre nel Mugello, a Vaglia, ogni anno, la prima domenica di ottobre, si tiene la Festa della finocchiona, che ha come orgoglioso sottotitolo "Qua è nata la finocchiona". Un'occasione per festeggiare con balli e giochi popolari questo tipico e squisito insaccato e rivendicarne la nascita, collocandola in questa zona alla metà del XIX secolo (anche se è molto probabile che la prima antenata della finocchiona risalga al periodo rinascimentale, se non addirittura medievale).



Saturno Comunicazione Sas
18/10/2013 12:06:28
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