Cupramontana: arte e vino vanno a braccetto

Il viaggio alla scoperta delle bellezze marchigiane ci porta questa volta a Cupramontana. Paesino di antichissime origini (V-VI sec. a.C), posto a 505 metri sul livello del mare, Cupramontana è certamente una meta piacevole per chi cerca un tuffo nella storia e perché no? nel buon vino...
La Sagra dell'Uva
La "Sagra dell'Uva" di Cupramontana è una delle prime nate in Italia e sicuramente la prima nelle Marche, poiché si tenne originariamente nel lontano 1928. La festa celebra il raccolto e la fertilità della terra, che qui è destinata in particolar modo ai vigneti, per la produzione del Verdicchio. La celebrazione ricorda ideologicamente le antiche feste romane in onore dell'uva e del vino: le Liberalia, le Vinalia, le Meditrinalia. Questo atteso evento, a cui partecipano ogni anno migliaia di persone, commemora una civiltà contadina legata alla lavorazione della terra e in particolare alla coltivazione della vite. Furono per primi i monaci benedettino-camaldolesi a reintrodurre nel paese, dopo la distruzione del VI sec., la coltura della vite. Da allora questa attività si è resa sempre più produttiva e ormai, da più di cinquant'anni, Cupramonta vanta il nome di "Capitale del Verdicchio". A certificare ufficialmente la qualità di questo vino, è giunto nel 1968 il decreto di riconoscimento D.O.C. al Verdicchio dei Castelli di Jesi. Durante la sagra è possibile visitare la Mostra Mercato dei prodotti alimentari e Mostra dell'artigianato artistico. Non mancano musica di vario genere, spettacoli (come quelli del Mangiafouco o dei Giocolieri), bande, gruppi folkloristici che propongono balli tradizionali come il 'saltarello', ecc... Caratteristici sono gli allestimenti degli stand (costruiti con canne, arbusti ed edera) dove vengono distribuiti uva, vino e tipici prodotti gastronomici locali.
La storia
Il paese deriva il suo nome dal tempio dedicato alla Dea Cupra, dea della fertilità. Citata anche da Plinio il Vecchio tra le antiche città del Piceno, Cupramontana divenne in età augustea un'importante municipio romano. Proprio all'epoca romana risalgono i frammenti di lapidi conservati nel Palazzo Comunale, tra cui una dedicata all'imperatore Antonino Pio. Distrutta durante la guerra greco-gotica (VI sec d.C.), fornì, con le sue rovine, le basi per la costruzione di un castello in un punto più alto, a poca distanza. Il castello prese il nome di Massaccio (massa di Accio). Soltanto nel 1861, per concessione del re Vittorio Emanuele II, potette ritornare al suo nome originario di Cupramontana. Molti sono i monumenti storici che val la pena di visitare in questa piacevole cittadina anconetana. La presenza in zona dei monaci benedettino-camaldolesi, nei secoli X-XVI, ha lasciato testimonianza di se con gli eremi del "Beato Angelo", quello dei "Frati Bianchi" – detto anche "di San Giuseppe delle Grotte", per delle grotte scavate nell'arenaria (roccia sedimentaria psammitica) - e il Convento della Romita, ristrutturato alla fine del Settecento. Se poi ci si avvicina nel tempo, numerose sono le architetture settecentesche. Dal Palazzo Comunale, costruito dall'architetto cuprense Mattia Capponi, in stile neoclassico con torre a vela, al Palazzo Leoni di Apollonio Tucchi, fino alle numerose chiese: Chiesa di S. Lorenzo, Chiesa di S. Leonardo, Chiesa di Santa Caterina e Chiesa di Santa Maria della Misericordia, degli inizi dell'Ottocento. Di particolare importanza bibliografica è la Biblioteca comunale (con sede nel Palazzo Comunale), creata nel 1872 con i fondi librari dell'ex Eremo delle Grotte. Questa possiede in dotazione circa 15.000 tomi, tra cui 434 edizioni del Cinquecento e 80 incunaboli.
Il museo
Per gli intenditori di vino, di grande interesse è il Museo Internazionale dell'etichetta, con sede nel Palazzo Leoni. Inaugurato nel 1987, conserva circa 60.000 etichette di vini, suddivise in tre sezioni. La sezione storica comprende le etichette più antiche, che risalgono ai primi del XIX secolo, relative al Verdicchio e ad altri vini. La sezione artistica conserva circa trecento bozzetti di importanti artisti italiani e stranieri. L'ultima sezione, la contemporanea, raccoglie circa quattromila etichette provenienti da ogni parte del mondo. Il Museo è membro effettivo della "Federation Internationale de l'etiquette". Insomma ce n'è per tutti i gusti e tutto in un unico paese: Cupramontana.
bymarche.it
20/08/2013 16:42:08