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Abbazia di San Salvatore in Valdicastro

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Abbazia di San Salvatore in Valdicastro
Loc. Valdicastro 31
60044 Fabriano (AN)
Tel 0732 74017
Fax 0732 749014
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Il territorio di Fabriano è legato alla presenza di San Silvestro e di San Romualdo, quest'ultimo fondatore dell'Abbazia a Valdicastro, nella valle situata ad oriente del Comune di Fabriano e il cui toponimo deriva da Valle del Castello. Romualdo nacque a Ravenna intorno al 952 da una nobile famiglia; a venti anni si fece monaco a Sant'Apollinare in Classe dopo uno scontro sanguinoso in cui era stato coinvolto il suo casato, imponendosi una vita severa di penitenza, preghiera e meditazione. Insofferente del rilassamento disciplinare, si rifugiò a Montecassino, dove portò il suo rigore ascetico e riprese le sue peregrinazioni fondando numerosi piccoli eremi e monasteri, il più importante dei quali fu Camaldoli sull'Appennino casentinese, dove nel 1012 si stabilì facendone il centro della congregazione dei Camaldolesi da lui stesso fondata. Morì il 19 giugno 1027 in una piccola cella dell'ultimo monastero da lui costituito, quello appunto di Val di Castro nelle Marche, con la data di edificazione che abbraccia il periodo compreso fra il 1005 e il 1009. Nel 1480 due monaci di S. Apollinare portarono di nascosto le sue spoglie a Jesi, ma già l'anno seguente esse tornarono nella chiesa camaldolese di San Biagio a Fabriano. Fu canonizzato appena cinque anni dopo la sua morte e fu dichiarato santo nel 1595 da papa Clemente VIII.

La storia dell'abbazia

Fu il conte Farolfo di Guido, padrone della valle in quel periodo e signore di Montemartino e Civitella, a donare a Romualdo alcune terre per potervisi ritirare a vita eremitica. Romualdo fondò dapprima un eremo e successivamente un'abbazia, che ha mantenuto grande autorità e prestigio sino alla metà del '400, dopo di che ha avuto inizio un lento declino. Della costruzione originaria in stile romanico, rimangono oggi soltanto la cripta coperta con tre volte a botte e due capitelli situati nel chiostro. L'attuale costruzione risale al 1262 ed è opera di un maestro Tebaldo, come risulta dalla lunga iscrizione leggibile all'interno della chiesa. Quella che possiamo ammirare oggi è di stile gotico, ha tre campate, tre absidi e sotto la nave traversa è posta la cripta. Le pareti della chiesa conservano ancora numerosi affreschi databili dal XII al XV secolo che raffigurano San Cristoforo, San Giovanni Battista e San Romualdo. L'altare è composto di un sarcofago romano del III secolo d.C. il quale, per 400 anni, ha accolto il corpo di San Romualdo che, il 6 febbraio 1481, fu portato presso la chiesa di San Biagio in Fabriano dove ancora oggi si conservano le spoglie nella cripta sottostante l'altare. Nel 1427 l'abbazia venne unita al monastero di San Biagio a Fabriano e nel 1652 divenne dipendente del Comune di Fabriano. Nel 1810, con la soppressione per legge napoleonica degli Ordini monastici, l'Abbazia fu chiusa e i suoi beni indemaniati, passando poi a proprietà privata, come è tutt'ora. E siccome San Romualdo era un cultore del bosco, a Valdicastro sono ancora presenti specie di piante quali il leccio, il faggio, il carpino nero, la roverella, l’acero minore e il ciliegio canino, ma sono presenti anche piante arbustive come la ginestra odorosa, il viburno e il ginepro rosso. In zona, poi, vivono specie di mammiferi come la lepre, lo scoiattolo, il lupo, la volpe, il tasso, il cinghiale e il daino. Anche le specie nidificanti sono numerose e tra queste molte presentano, per la loro rarità, un notevole interesse naturalistico. Non è difficile infatti avvistare lo sparviero, l'aquila reale, la poiana, il gheppio, la quaglia, il fagiano, il barbagianni, la civetta, l'allocco, l'upupa, l'allodola o la rondine. Il territorio di Valdicastro fa parte del Parco Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi, istituito nel 1997.

Dove Siamo

Per arrivare all'Abbazia di San Salvatore in Valdicastro si deve raggiungere Fabriano e lo si fa uscendo ad Ancona nord dall'autostrada A14. Una volta a Fabriano, si prosegue sulla strada per la frazione Cancelli e poi si seguono le indicazioni. Per chi proviene dall'entroterra, si può attraversare Gubbio e poi imboccare la strada statale 76, proseguire per Fossato di Vico e girare all'altezza di Cancelli. Per chi invece proviene da Roma, dopo l'uscita ad Orte dalla A1 e la prosecuzione lungo il raccordo per Terni, si imbocca la statale Flaminia fino all'uscita per Fabriano.

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