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Cattedrale di San Vicinio

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Cattedrale di San Vicinio
Piazza Plauto, 1
47027 Sarsina (FC)
Tel 0547 94818
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La cattedrale di San Vicinio è situata al centro della piazza principale di Sarsina ed è stata definita come uno dei monumenti più pregevoli e interessanti di stile romanico presenti in Emilia Romagna. La chiesa, eretta probabilmente in epoca bizantina, venne ricostruita in modo radicale intorno al Mille in forme romaniche. A partire dal 1656, un vescovo di nome Cesar Righini decise di demolire la sopraelevazione del presbiterio e la cripta sottostante. Le numerose trasformazioni che si sono susseguite nel corso dei secoli e i rifacimenti barocchi sono stati eliminati dalla campagna di restauro durata dal 1958 al 1966, programmata e compiuta dal vescovo Carlo Bandini, che riuscì a restituire alla cattedrale le sue linee originarie.

La storia di Vicinio

Vicinio, che la tradizione vuole primo vescovo di Sarsina, sarebbe stato originario dalla Liguria. Poco prima delle grandi persecuzioni di Diocleziano e Massimino, si ritirò come eremita su un monte ubicato a circa sei chilometri da Sarsina che oggi porta il suo nome (Monte San Vicinio, attualmente nel comune di Mercato Saraceno). La ricerca storica su San Vicinio, santo taumaturgo, si ferma ad un manoscritto anonimo del XII secolo, conservato alla biblioteca Gambalunga di Rimini, denominato "Lectionarium", pubblicato con traduzione italiana a fronte, a cura del capitolo della cattedrale di Sarsina. Questo codice è quasi sicuramente la trascrizione di precedenti note scritte sulla vita di San Vicinio, databile almeno un secolo precedente. Da questo possiamo dedurre che almeno mille anni fa erano già molto vivi la devozione ed il culto alimentati da una tradizione orale ben solida ancora sette secoli dopo la morte del santo. Sulla scia della più consolidata tradizione lo diciamo proveniente dalla Liguria nel periodo a cavallo fra il terzo ed il quarto secolo, nell'imminenza della persecuzione di Diocleziano e Massimiano, databile dal 303 al 313. Anche prima della morte, l'intercessione di San Vicinio si rivelò potente in favore di coloro che portavano infermità nel corpo e nello spirito. In tanti ricorrevano e ricorrono a lui quando si manifestano malanni nel corpo, anche molto gravi, ma soprattutto quando si manifestano problemi esistenziali e spirituali. Soprattutto nella forte tentazione, nella vessazione e nella possessione - tutte forme d'intervento demoniaco, con il chiaro intento di allontanare dal Signore l'uomo in genere ed il fedele in particolare - è frequente il ricorso all'intercessione di San Vicinio. Anche nel caso d'ansie, fatiche, dolori e turbamenti, molto frequenti nella frenetica vita moderna, il ricorso alla misericordia di Dio per l'intercessione di San Vicinio, frequentemente porta al cuore dell'uomo la pace e la serenità desiderate e tanto indispensabili per condurre dignitosamente la vita quotidiana.

Dove Siamo

Per arrivare a Sarsina, l'asse viario centrale è costituito dalla E45. Chi giunge da nord, esce a Cesena sud sulla A14 e poi prende la E45 con uscita proprio a Sarsina. Chi proviene da sud, magari dopo essere uscito a Orte sulla A1, prende sempre la E45 in direzione nord fino allo svincolo di Sarsina.

Servizi

La chiesa è una severa costruzione in laterizio, nella quale il massiccio campanile fa corpo unico con la facciata a doppio spiovente. Eretta su una preesistenza romana o paleocristiana - e per questo ricca di reimpieghi lapidei romani - è meta continua non solo di pellegrini provenienti dall'Italia e dall'estero, che qui giungono per ricevere la benedizione con la "catena di San Vicinio" - un collare metallico che una tradizione millenaria fa risalire al Santo - ma anche di turisti interessati all'insigne monumento. Nella parte superiore la facciata è in caldo mattone, ma allo stesso tempo elegante; il coronamento sottogronda è costituito da una piccola cornice a denti di sega. L'unica abside, divisa da due semicolonne, è ben conservata e presenta la stessa sobrietà e lo stesso coronamento che caratterizza la facciata. Nella parte inferiore della facciata risaltano cinque arcate cieche, separate da quattro semi-colonne sormontate da capitelli tardo-bizantini. La facciata è inoltre contraddistinta dagli addentellati di un portico che è stato forse demolito o mai costruito. Al di sopra dell'ingresso, nella lunetta, vi è anche un mosaico che raffigura il santo titolare con la mitria da vescovo e con quella tipica catena considerata miracolosa dai suo devoti. Sul fianco sinistro è infatti visibile un sarcofago marmoreo che viene identificato con l'arca di San Vicinio e sul fianco destro è posizionata una raccolta ricca di epigrafi, cippi e altri frammenti scultorei. La struttura interna austera e solenne è provvista di una pianta tipica della basilica latina, a tre navate, monoabsidata e scandita in dieci campate da coppie di pilastri in laterizio e di archi in pietra. La copertura è in legno, a capriate. Degno di menzione è soprattutto il ricco ed interessante arredo scultoreo presente all'interno della cattedrale che, oltre ai frammenti romani, comprende in particolare tre pezzi di notevole rilievo: un ambone marmoreo del XII secolo, scolpito con i simboli degli Evangelisti (l'angelo di San Matteo, il leone di San Marco, l'aquila di San Giovanni e il vitello di San Luca); un paliotto d'altare del X secolo, proveniente dall'abbazia di San Silvestro in Summano a Montalto, che raffigura Cristo in trono in mezzo a due arcangeli; e un fonte battesimale di origine tardo-romano, con quattro teste stilizzate di capro negli angoli. Infine sempre all'interno della cattedrale, in alcuni punti della chiesa, sono visibili delle tracce dell'originaria pavimentazione romana in cotto e dell'antica cripta demolita.

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