Lago di Quarto

Il bacino artificiale di Quarto, nel Comune di Sarsina, è nato di fatto sulle ceneri di una catastrofe, quella del 1812 ma descritta dall'ingegner Giovanni Bertoni in una ricostruzione dei fatti datata 1843. Una frana che provocò la morte di 18 persone, dando origine all’attuale Lago di Quarto, con sbarramento del corso del fiume Savio. Nel 1828, con il sopraggiungere di una grande siccità, monsignor Antonio Benvenuti, incaricò l'ingegner Bertoni di creare una breccia nello sbarramento naturale che impediva l'efflusso delle acque del fiume Savio, affinchè ne beneficiasse l'intera vallata, comprese le pianure del cesenate. Sulle cause della tragedia, lo Stato Pontificio e il Granducato di Toscana nominarono una commissione per capire le origini del fenomeno, ma non approdò a dei risultati completi. Una spiegazione plausibile imputa la tragedia di 200 anni fa alla massiccia presenza di falde acquifere sotterranee ancora oggi presenti nella zona sovrastante il Lago di Quarto oppure al diverso percorso del fiume Savio che all’epoca scorreva ai piedi di Montalto. Nel secolo successivo, quando ormai il bacino del lago poteva dirsi scomparso per effetto della sedimentazione di detriti melmosi, la S.I.D.A.S. (Società Elettrica Alto Savio) pensò di sfruttare le risorse idriche del Lago per la produzione di energia elettrica, costruendo nel 1922 una diga e una centrale idroelettrica. Fu così che comparve un nuovo specchio d’acqua dell’estensione di 85 ettari e della capienza di 9 milioni di metri cubi. Il Lago di Quarto è uno degli ambienti di maggior interesse naturalistico di tutta la Valle del Savio.

Flora e fauna ittica

La bella foresta di pino nero che sovrasta il Lago, sorta sulle pendici che evidenziano ancora il vasto movimento franoso, è il migliore esempio di un bosco ricostruito dall'opera di rimboschimento effettuata dall'uomo. La quantità di specie vegetali e animali presenti sul territorio è sorprendente: un vero paradiso per gli amanti della natura! Il lago di Quarto si presta a piacevoli escursioni in pedalò o in barca, durante le quali è possibile fare senza troppa fatica bird watching e pesca sportiva. Lungo il corso del fiume Savio, numerosi sono i punti di imbarco per la discesa del fiume in canoa e non pochi sono coloro che si cimentano nella scalata del vicino Monte Fumaiolo in mountain bike. Ai margini delle sponde del lago sorgono vasti boschi idrofili costituiti da ontano nero, pioppo e varie specie di salici. Lungo le rive si sviluppano estesi canneti e giuncheti. Molte specie di uccelli sono nidificanti come il germano reale, la folaga, la gallinella d'acqua, il porciglione e il martin pescatore. Nelle acque del lago, assieme alle varie specie ittiche (anguille, carpe, cavedani, tinche e nel periodo invernale/primaverile trote), in primavera sono presenti la raganella arborea ed il rospo comune.