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Fiume Arno

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Fiume Arno

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Il Fiume Arno

L'Arno è il quinti fiume più lungo d'Italia, il secondo più lungo dell'Italia peninsulare dopo il Tevere e il principale che scorre in Toscana. Le sue sorgenti sono posizionate sul versante meridionale del Monte Falterona, in Casentino e la foce è nel Mar Tirreno, nei pressi di Pisa. Nel suo corso, attraversa diversi territori e raccoglie le acque di numerosi sottobacini: il Casentino fino al canale Maestro della Chiana, la Valdichiana, il Valdarno Superiore, il Sieve, il Valdarno medio e il Valdano inferiore, con affluenti la Pesa l'Elsa e l'Era. L'Arno ha un regime estremamente torrentizio, a causa della natura dei terreni da cui fluiscono le sue acque; da ciò si spiegano le magre quasi totali lungo tutto il corso: a Firenze ad esempio a fronte di una portata media annua copiosa di circa 50 m³/s, il fiume può scendere anche, in estati particolarmente siccitose, a valori di appena 1 m³/s; a Pisa, dove l'Arno ha già ricevuto anche tutti i suoi affluenti e più che raddoppiato la sua portata media, le sue portate minime estive possono oscillare tra i 6 e gli appena 2 m³/s. Ma il fiume è soggetto anche a piene anche violente e impetuose, causa di alluvioni fra le quali la più devastante è stata quella del 4 novembre 1966, che interessò principalmente Firenze. La città capoluogo della Toscana e capitale dell'arte è divisa in modo netto dal fiume Arno, che si lega in modo inscindibile con la storia della città; è stato ragione di lavoro per renaioli, mugnai, conciatori e lanaioli, strumento di svago nei periodi di feste e gare sportive ma è stato anche motivo di distruzione e morte per opera delle sue improvvise inondazioni. Fin dai tempi più remoti è stato una via di transito tra la foce nel mare e gli appennini da dove proveniva il legname necessario per le opere architettoniche, ma tra i secoli XII e XIV ebbe un grande merito per quanto riguarda lo sviluppo economico di Firenze. L' Arno, nel XVIII secolo, come tutti i fiumi e anche i torrenti di una certa portata, era una "strada fluviale"; in particolare nei mesi di febbraio, marzo e novembre, a causa delle abbondanti piogge, serviva come mezzo di trasporto con i "foderi", ossia zattere di tronchi d' albero collegate, pilotati con lunghe pertiche da esperti "foderatori". Quando arrivavano alle pescaie, se non era possibile scendere, caricavano la merce su un "fodero" di sotto con continui rischi e pericoli. In prossimità dei paesi e lungo il corso del fiume vi erano dei "porti": lì scendevano le merci e caricavano i "foderi". I ponti erano scarsissimi e per attraversare i fiumi vi erano delle navi.

Principali città attraversate

Montevarchi, San Giovani Valdarno, Figline Valdarno, Firenze, Empoli, Fucecchio, Santa Croce sull'Arno, Pontedera e Pisa

Affluenti di destra

Sieve, Bisenzio, Ombrone Pistoiese, Pescia e Usciana

Affluenti di sinistra

Canale Maestro della Chiana, Greve, Pesa, Elsa, Ambra, Era e Vingone

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