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Pieve Santo Stefano

Superficie: 155.76 km2 chilometri quadrati
Popolazione: 3249 abitanti
Densità per chilometro quadrato: 20,9 abitanti
Principali Eventi
Festa della Madonna dei Lumi con sfida di calcio in costume fra i 4 rioni e luminarie serali (7 e 8 settembre)
Cerimonia di consegna del Premio Pieve per diari, epistolari e memorie inedite (secondo o terzo fine settimana di settembre)
Sagra del fungo prugnolo (primo week-end di maggio)
Mignano 1499 Â…quasi 1500 (primo fine settimana di luglio)
Cronoscalata automobilistica Pieve Santo Stefano-Passo dello Spino (normalmente in maggio)
Codice di avviamento postale: 52036
Prefisso telefonico: 0575
Denominazione abitanti: pievani
Santo Patrono: Santo Stefano
Festa patronale:
Giorni di mercato: Lunedi'
gemellato con ...
La Roca del Valles (Spagna)

Frazioni principali del comune

Baldignano, Brancialino, Bulciano, Castelnuovo, Cerbaiolo, Cercetole, Cirignone, Madonnuccia, Mignano, Mogginano, Montalone, Sigliano, Sintigliano, Tizzano, Valdazze, Valsavignone, Ville di Roti.

Statistiche e curiosità di sansepolcro

-terzo Comune della Provincia con la maggiore estensione territoriale (155 chilometri quadrati) dopo quelli di Arezzo e di Cortona;

Cenni di Storia

Il nome è composto da Pieve e da Santo Stefano. L'origine del paese si perde nella notte dei tempi, anche se i rinvenimenti archeologici testimoniano che una popolazione stabile esisteva fin dalla Preistoria. Tracce di un insediamento risalente al periodo compreso fra il Neolitico e l'Eneolitico sono state portate alla luce in località La Consuma, mentre un altro insediamento databile all'Età del Bronzo è stato trovato in località Poggiolo di Madonnuccia; entrambe le località si trovano nella parte meridionale del Comune. Un sito archeologico di epoca etrusca (IV, III secolo a.C.) è stato scoperto a Tizzano; invece, a Pietralba, in un boschetto, si possono ammirare resti di un "lucus" di difficile datazione, probabilmente di origine umbra. Avvicinandosi all'Epoca Romana le tracce diventano più numerose. Una statuetta in bronzo è stata rinvenuta a Montalone, ove forse sorgeva un santuario pre - romano, e una necropoli è stata segnalata a Vilalba. Di quest'Epoca restano soprattutto i ruderi di alcuni ponti che traversavano il Tevere, segno che la zona era assai transitata. I resti di questi ponti si vedono ancora al Pozzale, a Formole, a La Consuma e a Sigliano (in quest'ultima località ne era stato costruito uno con ben cinque arcate). Sopra questi passavano strade e nel nostro territorio rimangono i tracciati di sei arterie. A Sigliano correva la "Ariminensis", importante bretella che univa Arezzo con Rimini e valicava l'Appennino al Passo di Viamaggio ("Via maior"). Gli Aretini nel secolo XII, a difesa della loro frontiera orientale, costruirono il nucleo di Castelfranco, che nel secolo successivo passò sotto l'obbedienza del vescovo Gugliemino Ubertini, il quale gli cambiò nome chiamandolo San Donato. Ritornato sotto il dominio degli Aretini fu ricostruito il castello e dal titolo della parrocchia fu detto Pieve Santo Stefano. Nella dedizione di Arezzo a Firenze nel 1337, passò la Pieve sotto quella repubblica. Nella chiesa principale della Collegiata sono osservabili alcune antiche dipinture a tempra di scuola del Perugino, ed un San Sebastiano di terra della Robbia. Anche la facciata del palazzo pretoriale è fregiata di molti stemmi, formati della stessa terra. La contigua fontana pubblica è decorata da una Samaritana, anch'essa di terra della Robbia, ma questa scultura cade in rovina. A breve distanza dalla Pieve si trova la bella chiesa degli Zoccolanti detta la Madonna dei Lumi, nella quale sono conservate antiche pitture di rara bellezza. Particolare è la devozione nei confronti di questa Madonna. Nel 1631 Pieve, che anche nel prosieguo della sua storia ha avuto a che fare con terremoti, bombardamenti e alluvioni, venne duramente colpita dalla peste e la Madonna dei Lumi si rese protagonista dell'ennesimo miracolo, salvando il paese da questa terribile epidemia. Nel settembre dell'anno successivo la comunità ratifica il voto; nel luglio del 1656 “fu proposto una devotione d'andare processionalmente tutto il popolo il giorno della vigilia della Natività della Madonna Santissima alla Madonna dei Lumi da durare anni dieci”. Il giorno scelto per il ringraziamento e la conferma della grande devozione del paese è appunto l'8 settembre, poiché è quello della Natività della Beata Vergine Maria. La chiesa della Madonna dei Lumi, costruita nel 1590 in stile tardo rinascimentale, è stata l'omaggio verso questa Madonna di cui esisteva una edicola sacra all'ingresso del paese e alla quale i pievani avevano attribuito diversi miracoli, in particolare guarigioni. E siccome si narra che sarebbero stati visti degli angeli con in mano torce accese dirigersi verso l'effigie della Madonna dei Lumi, ogni anno – la sera del 7 settembre, alla vigilia della festa – si ripete il rito con la processione che parte dal Tempietto del Colledestro e arriva alla chiesa. L'economia di Pieve Santo Stefano è basata principalmente sulla presenza di una grande industria di cavi elettrici e fibre ottiche, non dimenticando un'altrettanto prestigiosa camiceria. A Pieve Santo Stefano è sorto oltre 50 anni fa l'istituto professionale per l'agricoltura e l'ambiente, che tante professionalità ha poi sfornato nell'ambito del Corpo Forestale dello Stato.

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