Scheda - Turismo con Gusto

Seguici su

Abbazia di Pomposa

Italiano
Abbazia di Pomposa
Via E. Paesanti, 14
44020 Ferrara (FE)
Tel 0533.999523
Richiesta informazioni

L'Abbazia di Pomposa

Il complesso pomposiano è costituito oggi dalla chiesa abbaziale di Santa Maria con campanile, la sala capitolare, il refettorio, la cosiddetta "sala delle Stilate" e il dormitorio (oggi Museo Pomposiano) che descrivono l’ambito del chiostro, mancante del lato ovest; comprende inoltre il palazzo della Ragione e il recinto del cimitero dei frati situato a nord della chiesa. Il nucleo più antico della basilica di Santa Maria risale al VII-IX secolo; nel XI secolo, la basilica venne allungata con l'aggiunta di due campate e dell'atrio e venne aggiunto l'atrio ornato di fregi in cotto, oculi e scodelle maiolicate. L'interno della chiesa è a tre navate, divise da colonne romane e bizantine. Il prezioso pavimento di marmo in opus sectile risale a varie epoche (dal VI al XII sec.); sulle pareti affreschi trecenteschi di scuola bolognese, con storie dell'Antico Testamento, del Nuovo Testamento, dell'Apocalisse e, sulla controfacciata, una rappresentazione del Giudizio Universale. Il campanile, altissimo rispetto al resto dell'edificato con i suoi 48 metri, risale al 1063 e ricorda quello, di circa 75 metri, dell'Abbazia di San Mercuriale a Forlì. Una lastra iscritta riporta il nome dell'architetto che progettò il campanile e ne diresse i lavori di costruzione: Deusdedit. Procedendo dalla base verso la sommità del campanile le finestre aumentano di numero e diventano più ampie seguendo una tendenza classica di quel periodo. Nel monastero, restano la sala capitolare ornata di affreschi degli inizi del Trecento di un diretto scolaro di Giotto; il refettorio che ha sulla parete di fondo il più prezioso ciclo di affreschi dell'abbazia attribuito a un maestro riminese, forse il Maestro di Tolentino.

La Storia

Risalente al IX secolo, si trova nel Comune di Codigoro, in Provincia di Ferrara ed è una fra le più importanti dell’intero centro Italia. In un documento dell’anno 874, Papa Giovanni VII reclamava al papato la giurisdizione sul monastero contro la diocesi di Ravenna. L'insula Pomposiana era in origine circondata dalle acque (del Po di Goro e di Volano e del mare). Si hanno notizie di un'abbazia benedettina, di dimensioni inferiori a quella attuale, a partire dal IX secolo, ma l'insediamento della prima comunità monastica nella "Insula Pomposiana" risale al VI-VII secolo, fondato in epoca longobarda dai monaci di San Colombano che vi eressero una cappella. L'abbazia attuale è stata consacrata nel 1026 (quindi edificata prima) dall'abate Guido degli Strambiati. Alla basilica il magister Mazulo aggiunse un nartece con tre grandi arcate. Fino al XIV secolo, l'abbazia godette di proprietà, sia nei terreni circostanti (compresa una salina a Comacchio) sia nel resto d'Italia, grazie alle donazioni; poi subì un lento declino dovuto a fattori geografici e ambientali quali la malaria e l'impaludamento della zona, causato anche dalla deviazione dell'alveo del Po (rotta di Ficarolo, 1152). Ebbe una grande importanza per la conservazione e la diffusione della cultura durante il Medioevo grazie ai monaci amanuensi che vi risiedevano. In quest'abbazia, il monaco Guido d'Arezzo inventò le note musicali moderne. Vi soggiornò anche il ravennate Pier Damiani, fra il 1040 e il 1042, chiamato a istruire i monaci. Nel 1653 papa Innocenzo X soppresse il monastero, che nel 1802 venne acquistato dalla famiglia ravennate Guiccioli. Alla fine dell'XIX secolo la proprietà passò allo Stato Italiano. Tra il 1910 e il 1914 lo Stato italiano procedette con l’esproprio di gran parte delle fabbriche di Pomposa, compiendo tra il 1925 e il 1930 un completo ciclo di restauri che ne recuperano gli edifici ancora esistenti.

Dove Siamo

Per raggiungere l’abbazia di Pomposa si percorre la statale numero 309, arrivando quasi in prossimità dell'Abbazia, visibile fin da lontano, posta proprio sul bordo della via Romea. Per chi vi arriva in treno, la fermata è alla stazione di Codigoro, con il treno locale da Ferrara, poi si continua con l'autobus locale fino all'Abbazia.

Commenti inseriti dai visitatori

Non ci sono commenti per questa struttura.

Lascia un commento

Ricerca guidata struttura/evento