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Santuario Madonna di San Luca

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Santuario Madonna di San Luca
Via di San Luca 36
40100 Bologna (BO)
Tel 0516142339
Fax 0516142340
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Il santuario della Madonna di San Luca, dedicato al culto cattolico mariano, si eleva sul Colle della Guardia, a circa 300 metri sul livello del mare a sud-ovest del centro storico di Bologna. È un luogo importante nella storia della città di Bologna, fin dalle sue origini meta di pellegrinaggi per venerare la sacra icona della Vergine col Bambino detta "di San Luca". La leggenda è raccontata tardivamente nella cronaca di Graziolo Accarisi, giureconsulto bolognese del XV secolo e narra di un pellegrino-eremita greco che, in pellegrinaggio a Costantinopoli, avrebbe ricevuto dai sacerdoti della basilica di Santa Sofia il dipinto, attribuito a Luca evangelista, affinché lo portasse sul "monte della Guardia". Così l'eremita si incamminò in Italia alla ricerca del colle della Guardia e solo a Roma seppe, dal senatore bolognese Pascipovero, che tale monte si trovava nei pressi di Bologna. Arrivato nella città emiliana, fu accolto dalle autorità cittadine e la tavola della Madonna e del bambino venne portata in processione sul monte. Col tempo la leggenda si arricchì di particolari dettati dalla fantasia o dalle supposizioni, vedi nel 1539 Leandro Alberti, che diede alle stampe la Cronichetta della gloriosa Madonna di San Luca del Monte della Guardia di Bologna oppure il frate Tommaso Ferrari, che nel 1604 aggiunse il particolare che l'icona fosse stata ricevuta dall'eremita e portata sul monte dal vescovo bolognese Gerardo Grassi. Il nuovo santuario presto divenne meta di pellegrinaggio e, con il crescere dell'importanza del luogo, nacque una disputa fra Angelica e il clero di Santa Maria in Reno, riguardo l'interpretazione giuridica dell'atto di donazione del 1192. I canonici renani, infatti, sostenevano che Angelica avrebbe dovuto subordinarsi alla congregazione dei canonici, ma Angelica reagì rivendicando i diritti, anche economici, che si era riservata con l'atto di donazione. La controversia crebbe al punto di spingere Angelica a chiedere l'intervento del Papa, dal quale si sarebbe recata di persona per ben sette volte prima che la disputa venisse definitivamente risolta. Una prima sentenza a favore di Angelica giunse il 25 febbraio 1195, da parte di Celestino III, alla quale però i renani si opposero, il quale confermò la protezione papale e risolse la diatriba giuridica, stabilendo che l'accordo di Angelica con i renani non era da considerare come professione religiosa ma come semplice promessa. La controversia si chiuse il 13 marzo 1206, con la resa dei terreni, della chiesa e dei relativi diritti ad Angelica da parte dei canonici renani. Nel 1278, per volere del cardinale fra Latino, le monache agostiniane vennero affiliate all'ordine domenicano; nel 1290 alle monache fu permesso di edificare fuori Porta Saragozza (dove oggi sorge la chiesa di San Giuseppe) un nuovo monastero intitolato a San Mattia, distrutto nel 1357 ma ricostruito dentro le mura nel 1376. Dopo anni di decadenza, a causa dell'instabilità politica bolognese e della posizione decentrata, il santuario conobbe nuovamente fortuna grazie al crescente pellegrinaggio sviluppatosi a seguito del cosiddetto "miracolo della pioggia" del 5 luglio 1433, quando le piogge primaverili, che rischiavano di danneggiare il raccolto, cessarono all'arrivo di una processione che portava in città l'icona. Le leggi napoleoniche abolirono, l'11 febbraio 1799, il monastero domenicano di San Mattia e le suore, alle quali era affidato il santuario, dovettero abbandonarlo. A loro subentrarono i domenicani fino al 1824, quando fu assoggettato direttamente all'arcivescovo dal cardinale Carlo Opizzoni. Da allora il santuario è gestito da sacerdoti diocesani diretti da un vicario arcivescovile.

Cosa vedere al Santuario

All'esterno del santuario, lo stile dominante è il barocco, testimoniato da forme e volumi dinamici e curvilinei alternati in continue sporgenze e rientranze. La facciata è costituita da un avancorpo modellato sulle forme classiche del pronao: un ordine di paraste giganti in stile ionico sorreggono un frontone, sotto il quale si apre un grande arco centrale. Raccordato ai lati della facciata, il porticato si sviluppa con due ali curvilinee che racchiudono il piazzale antistante e che si concludono con due tribune pentagonali ad edicola. L'interno è caratterizzato da una pianta ellittica sulla quale si innesta una croce greca e presenta un presbiterio rialzato, sulla cui sommità è posta l'icona della Vergine col Bambino. Fra le opere che si trovano all'interno, vi sono le pale d'altare di Donato Creti (L'Incoronazione della Vergine), Guido Reni (La Madonna del Rosario), Guercino (una versione del Cristo che appare alla Madre) e Domenico Pestrini (sacrestia maggiore) Gli affreschi sono di Vittorio Maria Bigari (cappella maggiore) e di Giuseppe Cassioli (cupola). Gli stucchi sono opera di Antonio Borrello, Giovanni Calegari, con le statue di Angelo Gabriello Piò.

Dove Siamo

Il Santuario è possibile raggiungerlo in auto dall'uscita Casalecchio di Reno dell'Autostrada A1. Dalla Tangenziale: Uscita 2 Borgo Panigale (poi via Togliatti, viale Vicini, viale Pepoli, via Saragozza, via Casaglia, via Monte Albano, piazzale Nasalli Rocca). A Piedi, 45 minuti, dal Portico del Santuario dalla località Meloncello. I servizi pubblici invece, alla stazione FF.SS. e Autocorriere - Autobus A.T.C. nº 37 e 20. Piccoli autobus: Co.Se.Pu.Ri. (Coop. Servizi Pubblici Rimessa) tel. 05160299 - 0516029963. Linea: Villa Spada - S. Luca - Villa Spada (27 minuti) Il nuovo trenino San Luca Express, in servizio dal 5 maggio al 1 novembre. È formato da una locomotiva e due vagoni in grado di trasportare 36 passeggeri. Effettua 5 viaggi al giorno con partenza da piazza Malpighi alle ore: - 9.30 - 10.30 - 11.30 - 15.00 - 16.00.

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