Scheda - Turismo con Gusto

Seguici su

San Pietro in Valle

Italiano
San Pietro in Valle
Via dell'Abbazia
05034 Ferentillo (TR)
Tel 0744 780129
Fax 0744 380121
Richiesta informazioni

L'abbazia di San Pietro in Valle, monastero della Valnerina, si trova nel territorio comunale di Ferentillo, in provincia di Terni, fra le località di Precetto e Macenano. La sua costruzione risale all'VIII secolo da Faroaldo II duca di Spoleto, nei luoghi dove la leggenda tramanda che abbiano vissuto gli eremiti Lazzaro e Giovanni. Il duca di Spoleto avrebbe visto in sogno lo stesso San Pietro, che lo avrebbe invitato a edificare nel luogo dell'attuale abbazia un monastero benedettino. Pochi anni dopo il duca rinunciò al titolo e si fece monaco nell'abbazia. Da allora, il cenobio fu strettamente legato alla città di Spoleto, accogliendo le spoglie di molti dei duchi della città. Sul finire del IX secolo il monastero subì, come accadde poco dopo a Farfa, il saccheggio dei Saraceni e risorse solo nel 996 per volere di Ottone III. Nel 1234 Gregorio IX assegnò l'abbazia ai Cistercensi in linea con quanto avviene del Lazio sotto Innocenzo III. Nel 1484, papa Innocenzo VIII donò il feudo dell'abbazia ai Cybo; dal 1917, il convento è passato in mani private e oggi, ristrutturato, è utilizzato come struttura alberghiera. L'edificio è un monumento nazionale visitato da molti turisti per le sue opere d'arte, come il ciclo degli affreschi di scuola romana (1150) antecedenti il Cavallini; gli affreschi nell'abside del maestro di Eggi del 1445.

La storia dell'abbazia

La chiesa, che è rimasta come corpo separato rispetto all'abbazia, è a una sola navata che risale al VII secolo; l'abside è del XII secolo e conserva pregevoli affreschi medievali e rinascimentali di scuola umbra raffiguranti scene dell'Antico e del Nuovo Testamento. Al II secolo risalgono invece quattro sarcofagi conservati nella chiesa, che per lo stile e le raffigurazioni fanno pensare ad artisti orientali: il sarcofago con tre barche (viaggio nell'Ade), il sarcofago di Faroaldo con Dioniso, Sileno, Pan e Menade danzante; il sarcofago di Amore e Psiche e il sarcofago dei cacciatori. Di epoca longobarda sono invece le due lastre dell'altare principale, scolpite a bassorilievo. Su quella che è fronte dell'altare corre una scritta in lingua latina, con curiosi caratteri misti maiuscoli e minuscoli: "Ilderico Dagileopa, in onore a san Pietro e per amore di San Leone e San Gregorio, per la salvezza dell'anima (pro remedio animae)". Ilderico fu duca di Spoleto tra il 739 e il 742. La lastra è inoltre adornata con due bizzarre figure, con le braccia piegate a 90 gradi e levate verso l'alto, con il petto nudo e indosso un gonnellino corto. Le figure sono circondate da fusti vegetali stilizzati, che culminano in dischi con delle croci inscritte. Una delle due figure brandisce uno sorta di stiletto, da alcuni ritenuto uno scalpello. Ciò suggerirebbe che la figura rappresenta Orso, lo scultore indicato come autore dell'incisione dalla scritta Ursus magester fecit ("Il maestro Orso l'ha fatto"). Più difficile comprendere chi sia l'altra figura: il gonnellino, indumento forse adatto all'attività di scultore, mal si addice alla dignità del duca. Le braccia levate sono state interpretate come atteggiamento rituale e, in questo caso, il gonnellino corrisponderebbe al panno che si indossa dopo il battesimo (che, anticamente, si svolgeva per immersione). La posa corrisponderebbe a quella del coevo altare in osso del vescovo Liudger a Werden (frazione di Essen) o a quella del sarcofago del vescovo Agilberto nella cripta di Jouarre (Francia), leggermente più antico.

Dove Siamo

Per arrivare all'abbazia di San Pietro in Valle provenendo da sud, si percorre l'autostrada A1 Roma-Firenze uscendo a Orte e da qui si prende per raccordo per Terni, uscendo a Terni est, poi si seguono le indicazioni per Visso e Norcia e si prosegue lungo la statale 209 Valnerina per 17 chilometri fino a Ferentillo. Il capoluogo comunale diventa per il momento il luogo di riferimento anche per chi proviene da nord lungo la E45, con uscita a Collestrada e prosecuzione per Assisi e Foligno. Qui si imbocca la Flaminia in direzione Spoleto e si esce a Norcia-Valnerina, poi dopo la lunga galleria iniziale si gira verso Scheggino e Terni e si torna sulla 209. Tre chilometri dopo Ferentillo si trova una grande insegna gialla con scritto "Residenza d'epoca Abbazia San Pietro in Valle" e a quel punto si gira a sinistra proseguendo fino all'abbazia.

Commenti inseriti dai visitatori

Non ci sono commenti per questa struttura.

Lascia un commento

Ricerca guidata struttura/evento