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Pieve di San Michele

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Pieve di San Michele
Loc. San Rocco
57031 Capoliveri (LI)
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La Pieve di San Michele è un edificio sacro che si trova a 114 metri di altitudine nel territorio di Capoliveri, Isola d'Elba, a poca distanza dal centro abitato. La Pieve, attestata dal 1235, era originariamente intitolata ai Santi Giovanni e Michele e lo si deduce da un atto notarile (1343) di Andrea Pupi («...plebis Sanctorum Iohannis et Michelis de Capolivro...»). Danneggiata dall'incursione delle truppe di Dragut nel 1553, perse le originarie funzioni cultuali, finché nell'Ottocento fu trasformata in cappella mortuaria; si conserva la bella abside romanica decorata da coppie di archetti pensili divisi da paraste. San Michele sorge su un cucuzzolo, non lontano dalla chiesetta di San Rocco. La posizione è stupenda dal punto di vista paesaggistico, con la visione del Piano di Mola e del Golfo di Porto Azzurro. La Pieve di San Michele, come quelle di San Giovanni in Campo, di San Lorenzo in Marciana, di Santo Stefano alle Trane, di San Quirico in Grassera, fu costruita durante il dominio pisano, che si esercitò sull'Elba dal 1000 fino al 1380. La Santa Sede, che aveva in possesso l'isola, la concesse alla città di Pisa, come premio per aver liberato il mare Tirreno dalle scorrerie dei pirati saraceni.

La storia e la struttura

La Pieve di San Michele si raggiunge per mezzo di uno stretto sentiero, invaso da rovi e da erbacce, non facile ad essere rintracciato, ora in discesa, ora in salita. Si perviene ad un piccolo recinto dell'antico cimitero di San Michele, fatto costruire nel 1855, a seguito di una pestilenza che colpì Capoliveri. Si prosegue fino ad arrivare, con qualche difficoltà, nell'abside della pieve, unico suo residuo. Della facciata e delle mura perimetrali, restano solo le fondamenta. La pieve, a unica navata, fu costruita nella prima metà del 1100. Sul finire del 1200 su tutto il territorio elbano esistevano quattro parrocchie, dette pievi, Portoferraio, Marciana, Campo e Capoliveri. La loro importanza era data dal fatto che solo le pievi possedevano il fonte battesimale e da qui la loro preminenza sul piano religioso. Nel 1302 la Pieve di San Michele possedeva il patrimonio più cospicuo di tutte le chiese dell'isola. L'area in cui sorge, fu probabilmente abitata sin dai tempi in cui Capoliveri (Caput Liberum) era romana. Giacomo Mellini che assieme al figlio Vincenzo avviò la ricerca archeologica dell'isola, ha segnalato il ritrovamento di monete romane di bronzo e di argento sull'area in cui sorgeva la chiesa. Dal disegno da lui realizzato su quella di San Michele, viene avanzata un'ipotesi di come avrebbe dovuto essere la struttura completa dell'opera. Secondo le misurazioni eseguite dal Mellini, la lunghezza interna della pieve, escluso l'abside, era di m. 14,80, la larghezza interna di m. 6,20. L'abside, citata con fotografia in alcuni testi di storia dell'arte, è conosciuta dagli studiosi del cosiddetto stile pisano, soprattutto per la caratteristica finestrella, che dona alla costruzione un tono di particolare originalità. Il muro, come quello delle altre chiese romaniche elbane, è costruito con pietra calcarea con sfumatura rosa e con pietre quadrate. Evento storico relativo alla Pieve di San Michele è la celebrazione della Santa Messa da parte di Papa Gregorio XI nel novembre 1376, in occasione della forzata sosta all'Elba, allorquando la sua imbarcazione, proveniente da Avignone e diretta a Roma, incappò in un violento fortunale, che la costrinse a ripararsi nelle coste elbane. Nel 1544 Capoliveri fu saccheggiata dai pirati saraceni ed è pertanto probabile che la Pieve di San Michele possa aver subito la medesima sorte.

Dove Siamo

Per arrivare alla Pieve di San Michele a Capoliveri bisogna prendere il traghetto per l'Isola d'Elba a Piombino. Capoliveri è uno degli 8 Comune dell'isola.

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