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Abbazia San Felice di Giano Umbria

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Abbazia San Felice di Giano Umbria

06030 Giano dell'Umbria (PG)
Tel 0742 90103
Fax 0742 931049
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Si trova appena fuori dal suggestivo paese di Giano dell'Umbria e rappresenta un vero e proprio capolavoro di arte romanica umbra: trova forti similitudini con lo stile delle chiese di Spoleto. Un restauro eseguito nel 1958 ha riportato alla luce le caratteristiche squisitamente romaniche dell'edificio che erano andate offuscandosi nel corso del tempo a causa di precedenti interventi. All'interno l'abbazia si presenta con tre navate con colonne e presbiterio rialzato. Il corpo di San Felice è conservato nella cripta sottostante. Le spoglie erano conservate all'interno di una piccola basilica che nel corso del secolo XI ha assunto le proporzioni dell'attuale struttura monumentale dell'abbazia, che nel 1450 è sede dei Benedettini e nel 1813 degli Eremitani Agostiniani della Congregazione Perugina. Dal 1815 l'abbazia è anche una Casa di Spiritualità con l'avvento dei Missionari del Preziosissimo Sangue; nell'Agosto dello stesso anno, fu infatti San Gaspare del Bufalo a istituire questa Congregazione. Il santo viene anche celebrato il 21 ottobre, mentre San Felice (patrono di Giano dell'Umbria) ricorre il 30 ottobre.

La storia e la struttura

Le origini dell'abbazia sono tuttora oggetto di ricerca. E' comunque certo che nell'edificazione della chiesa, del XII secolo, vennero ampiamente utilizzati materiali di spoglio di un primitivo oratorio. Nel 1373 papa Gregorio IX sottopose San Felice all'abbazia di Santa Croce di Sassovivo, di cui seguì le sorti fino alla decadenza del XV secolo. Nel 1450 papa Niccolò V, deciso a riattivare le funzioni religiose da tempo sospese a causa della fatiscenza della chiesa, allontanò i monaci e soppresse l'abbazia, affidando la cura del complesso agli Eremitani di Sant'Agostino. Nel 1496 gli Agostiniani presero formale possesso di San Felice. Il XVI secolo fu costellato da liti in seno all'ordine e da contese circa i vasti possedimenti dell'Abbazia, ed in questo stesso periodo che la struttura conobbe notevoli cambiamenti con interventi destinati a modificare in modo sostanziale l'originale aspetto del complesso: il chiostro, la sopraelevazione delle navate laterali della chiesa, l'innalzamento della torre campanaria e la costruzione del refettorio. Le accuse di immoralità e di evasione fiscale di cui gli Agostiniani si macchiarono offrirono il fianco al loro allontanamento, avvenuto nel 1798 in seguito a continui contrasti, soprattutto con il comune di Giano. Dal 1815 il convento fu la culla della Congregazione del Preziosissimo Sangue, i cui sacerdoti sono tuttora a capo di San Felice. Collocato su una terrazza naturale alle pendici dei Monti Martani, a pochi chilometri da Giano dell'Umbria, l'aspetto dell'imponente complesso abbaziale di San Felice è caratterizzato da massicci edifici disposti ai lati della chiesa abbaziale. La chiesa, risalente al 1130 circa, è – come già sottolineato - tipica espressione del romanico spoletino. Lo schema architettonico segue fedelmente il prototipo di San Gregorio Maggiore di Spoleto (1079-1146) e si accomuna ad una serie di chiese sparse nella vallata da Spoleto, fino a Bevagna e Trevi: San Brizio, San Pietro di Bovara, San Silvestro di Bevagna. Queste chiese hanno caratteri stilistici e costruttivi comuni, qui semplificati nella copertura a botte, non perfettamente circolare ma ovoide e affiancata dalle volte a mezzabotte rampanti sulle navate laterali; presbiterio isolato dal resto della chiesa tramite l'innalzamento dell'altare attraverso un'alta scalinata e tramite la cesura realizzata dall'arco trionfale posto al termine della scala stessa, sormontato da una bifora. Altro dato comune è l'alta elevazione della navata centrale rispetto alla larghezza della stessa, fatto che ne amplifica ulteriormente la verticalizzazione. L'altezza del presbiterio è stata invece determinata dal fatto che sotto la zona absidale si trova la cripta della fine del XI secolo, divisa in tre navate, alla quale si accede da due scalette laterali; possiede un piano di calpestio non molto ribassato rispetto a quello della chiesa. L'orientamento è con ingresso a est e altare ad ovest secondo lo schema romanico. Sostanzialmente il grande complesso abbaziale è composto da tre parti distinte: la benedettina, l'agostiniana e un'appendice agricola. La prima, più antica a forma "U", è affiancata alla parete meridionale della chiesa ed è stata molto rimaneggiata dagli Agostiniani per cui non è possibile ricavarne l'originario assetto. La seconda, eretta dagli Agostiniani, corrisponde al settore addossato alla parete nord della chiesa che comprende anche la torre campanaria, l'ala nord, l'ala sud, il refettorio e il chiostro con i due loggiati sovrapposti. La terza è una lunga e bassa costruzione voluta dal Comune di Spoleto per usi agricoli.

Dove Siamo

A Giano dell'Umbria e all'abbazia di San Felice si arriva da Roma deviando al casello di Orte sulla A1 e prendendo il raccordo autostradale per Terni e Spoleto, seguendo le indicazioni. Per chi invece scende dal nord lungo la A1, l'uscita è quella di Valdichiana, poi si prosegue sulla Bettolle-Perugia, sulla Ss 75 Perugia e sulla Ss 3 Foligno-Spoleto, seguendo le indicazioni. Per chi proviene da Ancona, le strade sono la statale 76 per Gualdo Tadino e la statale 3 Foligno-Spoleto. Per chi viaggia in treno, le stazioni più vicine sono quelle di Foligno e di Spoleto, con arrivo a Giano attraverso mezzi pubblici.

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