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Cerreto di Spoleto

Superficie: 74.79 km2 chilometri quadrati
Popolazione: 1149 abitanti
DensitĂ  per chilometro quadrato: 15,4 abitanti
Principali Eventi
Codice di avviamento postale: 06041
Prefisso telefonico: 0743
Denominazione abitanti: Cerretani
Santo Patrono: San Nicola
Festa patronale:
Giorni di mercato:

Frazioni principali del comune

Borgo Cerreto, Buggiano, Colle Soglio, Macchia, Nortosce, Ponte, Rocchetta, Triponzo.

Cenni di storia

Il nome deriva dal latino cerrus (cerro) con l'aggiunta del suffisso -etum. La specifica identifica la collocazione. Posta sul colle di San Sebastiano a 558 metri sul livello del mare, nella parte in cui la Valnerina si restringe in una gola fra alti monti, Cerreto di Spoleto domina due vallate, quella del Vigi e del Nera, tra dirupi rocciosi e macchie sempre verdi adagiata su di uno sperone. La romanizzazione del territorio, in cui sono compresi Cerreto e le località del Comune, ha inizio nel 290 a.C. ad opera delle legioni del console Manlio Curio Dentato ed è testimoniata dall'iscrizione rupestre di Triponzo (80 a.C. circa), così come reperti di tombe romane rinvenute nel 1890. Nell'età tardo imperiale, il cristianesimo si propaga anche in queste valli e cominciano a sorgere i vari monasteri benedettini. Nell'alto medioevo, in epoca longobarda, sono create nel territorio spoletino circoscrizioni dette castaldi o gastaldi, fondi rustici con amministrazione giuridica, economica e militare gestita da funzionari del sovrano longobardo. Fra il IX e il X secolo, i Saraceni invadono il territorio ducale di Spoleto costringendo i signori feudali ad erigere rocche e castelli. Le prime notizie storiche le abbiamo con il secolo XII; infatti, i cerretani nel 1221 si sottomisero a Spoleto. L'egemonia della Chiesa si fece sentire nel 1225, quando i cerretani furono costretti a giurare fedeltà al cardinale Colonna, rettore del ducato spoletino. Discordie insorsero tra cerretani e il Comune di Spoleto per cercare di acquistare autonomia politica e amministrativa, tanto che fu nominato frate Elia, ministro dei frati minori, il quale incaricò i confratelli Michele e Tommaso di sedare i dissensi, ma attraverso i secoli Cerreto cercò sempre la sua autonomia anche se stretto fra i Comuni di Spoleto, Norcia e del ducato di Camerino che tentarono sempre di sottometterlo. Per liberarsi da Spoleto nel 1442 insieme con Ponte si dettero a Francesco Sforza, ma fu Niccolò Piccinino, spoletino, che riportò il territorio sotto la giurisdizione della chiesa. Per un periodo fu affidato al governo di Norcia che ne aveva fatto richiesta, ma di nuovo l'egemonia spoletina si fece sentire. Le lunghe lotte fra Spoleto e Norcia portarono Cerreto ad essere diviso in due fazioni che propendevano per le due città. Solo nel 1446 Spoleto ebbe la vittoria; furono così restaurate le mura, fu riacquistata Rocchetta rimasta in mano a Norcia e si riorganizzò l'amministrazione locale. Feroci ribellioni dei cerretani si ebbero nel 1523 quando il bandito Pietrone da Vallo, terrore della zona e nemico del Comune di Spoleto, vi si rifugiò e riuscì ad uccidere il governatore pontificio. Nella seconda metà del ‘500 tornò sotto la giurisdizione della Chiesa, fino a quando nel 1569 fu definitivamente aggregato al comune di Norcia. Solo nell'800 con i francesi tornò a far parte delle giurisdizione spoletina, con il Regno d'Italia acquistò la sua autonomia amministrativa. Per favorire la comprensione del ricco sedimento storico che si è nel tempo addensato lungo gli itinerari che hanno generato ed alimentato ville e castelli sono stati individuati quattro percorsi tematici che forniscono le chiavi di lettura del territorio mettendo in evidenza il patrimonio storico ed i caratteri culturali. Tutti i percorsi prendono avvio dalla località di Borgo Cerreto e fanno perno sul complesso francescano di San Lorenzo, di cui è prevista la trasformazione in struttura residenziale, che costituisce il terminale della prima tratta del tracciato dell'ex ferrovia Spoleto- Norcia, di cui è in corso il recupero nell'ambito del Programma Prusst. Ecco i percorsi: 1) La "via della cura". Offre proprio un vero compendio del rapporto fra uomo e salute in tutte le sue forme con episodi significativi della storia della medicina e della chirurgia, che si snodano in tutto il percorso che da Cerreto raggiunge Preci attraverso la cura con l'acqua, attestata dal reperto lapideo che documenta l'esistenza di "Balnea Cerretana" conservata a San Lorenzo, la protochirurgia con le testimonianze delle attività del medico folignate Baronio Vincenzi; 2) La "via della fede". Segnala il percorso lungo la valle del Tissino che da Borgo Cerreto raggiunge il santuario della Madonna della Stella, come meta di pellegrinaggi devozionali, e che prosegue poi fino a Roccaporena per terminare nella Basilica di Santa Rita a Cascia. Dal complesso conventuale di San Lorenzo a Borgo Cerreto, uno dei primi insediamenti francescani in Valnerina, si raggiunge la località di Ponte dove s'incontrano in sequenza la pieve romanica di Santa Maria Assunta, l'oratorio rurale di San Martino e la chiesa romanica campestre di San Giuliano, si prosegue poi per il castello di Rocchetta che presenta la chiesa romanica di San Nicola, presso il cimitero, la parrocchiale di San Giacomo e l'edicola devozionale della Madonna del Verde, per giungere in fine al Santuario della Madonna della Stella; 3) La "via dei Flavi". Costituisce la via montana, percorsa in alternativa a quella della valle quando la stessa non era percorribile a causa delle continue esondazioni del fiume Corno; essa parte sempre da Borgo Cerreto e passando per Ponte raggiunge la sommità del Monte Lo Stiglio dove s'incontrano i ruderi della chiesa romanica di San Paolo e le fortificazioni di un antico insediamento abitativo, per raggiungere poi dopo un panoramico percorso che si affaccia lungo la valle del fiume Corno fino alla frazione di Nortosce, costruita sopra un picco di roccia; 4) La "via del Contado". Collega gli insediamenti rurali del territorio di Cerreto di Spoleto alle pendici di Monte Maggiore, un territorio densamente abitato e fortemente modellato dal lavoro umano, caratterizzato da numerosi insediamenti sparsi in forma di casolari isolati o piccoli nuclei abitati, in parte anche fortificati.

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