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Campello sul Clitunno

Superficie: 49.82 km2 chilometri quadrati
Popolazione: 2528 abitanti
Densità per chilometro quadrato: 50,7 abitanti
Principali Eventi
Festa della Montagna (giugn)
Sagra della Lenticchia di Pettino (agosto)
Codice di avviamento postale: 06042
Prefisso telefonico: 075
Denominazione abitanti: Campellini
Santo Patrono: San Sebastiano
Festa patronale:
Giorni di mercato:
gemellato con ...
San Giorgio Canavese (Italia)
Parignè (Francia)

Frazioni principali del comune

Acera, Agliano, Campello Alto, Fontanelle, La Bianca, Lenano, Pettino, Pissignano, Spina Nuova, Villa..

Cenni di Storia

La prima parte del nome deriva da "campo", dal latino campus (pianura). La specifica, assunta nel 1863, si riferisce al fiume che scorre nei pressi del paese. Il Comune di Campello sul Clitunno sorge nella parte sud-orientale dell'Umbria, tra Spoleto e Foligno. E' conosciuto fin dall'antichità per le Fonti del Clitunno, decantate da sommi poeti come Virgilio e Giosuè Carducci. Il piccolo territorio comunale di Campello è composto da villaggi e castelli sparsi nella campagna circostante. I primi insediamenti umani risalgono all'epoca umbra e dal 434 avanti Cristo questi luoghi furono abitati dagli Etruschi. Campello sul Clitunno non fu mai controllato da un unico ed importante insediamento urbano, ma fu popolato da numerosi piccoli villaggi e castelli, sparsi nella campagna e fra i boschi delle colline. Ciascuno di questi con la propria gente, la propria chiesa e la propria cultura. La cittadina, di probabile origine romana, venne fondata sui resti di un castello, eretto nel 925 da Rovero, Barone di Champeux. Nel 1390, dopo essere stato distrutto ed in seguito sottomesso dallo spoletino Pietro Pianciani, il Castello passò sotto il controllo della famiglia dei Campello. Questi ultimi, da cui il paese trarrà in seguito il nome, furono signori del castello fino alla sua sottomissione alla Chiesa. Nell'XI e XII secolo, i conti Campello erano signori di molti possedimenti: il già ricordato castello, la rocca della Spina e altri otto villaggi distribuiti nel territorio che prese il nome, "Gualdi Rainieri". I conti Campello erano attivi sostenitori dell'Impero nella diatriba contro la Chiesa, ai tempi di Federico II. Per questo motivo, i conti Campello furono duramente condannati nel 1226 da papa Onorio III che definì uno dei Campello: "Tancredi Filius Delial" (figlio del diavolo). Nel 1341 il castello venne devastato e messo a ferro e fuoco e quindi sottomesso da Pietro Pianciani, gonfaloniere di Spoleto. Il castello venne poi riconquistato dai Campello. Campello sul Clitunno fece in seguito parte del Ducato di Spoleto, del quale seguì le sorti per un lungo periodo. Il piccolo centro umbro era già conosciuto al tempo degli antichi Romani, grazie all'importanza delle sue fonti che Properzio, Virgilio, Silio Italico e Plinio il Giovane prima, George Byron, Corot e Carducci poi, celebrarono all'interno delle loro opere. Le sorgenti del Clitunno, prima di incanalarsi nell'omonimo fiume (che getta le sue acque nel Topino, nel Chiascio, ed infine nel Tevere), si allargano in una deliziosa distesa pianeggiante, circondata da rive erbose, alti pioppi e salici piangenti. All'interno di questo scenario da favola si trova un delizioso laghetto formato dalle famose acque della sorgente. Anticamente le acque del fiume e del lago erano molto più abbondanti, tanto che l'imperatore Caligola più volte risalì il percorso del fiume con il suo battello. Queste stesse acque erano sacre ai Romani che, lungo il corso del fiume, eressero templi, ville e terme, in onore di Clitumno, Dio delle messi.

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