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Bevagna

Superficie: 56.16 km2 chilometri quadrati
Popolazione: 5156 abitanti
DensitĂ  per chilometro quadrato: 91,8 abitanti
Principali Eventi
Mercato delle Gaite, ricostruzione storica di via medievale (dal penultimo allÂ’ultimo fine settimana di giugno)
Palio del Sasso
Codice di avviamento postale: 06031
Prefisso telefonico: 075
Denominazione abitanti: Bevanati
Santo Patrono: San Vincenzo
Festa patronale:
Giorni di mercato:

Frazioni principali del comune

Cantalupo, Castelbuono, Gaglioli, Limigiano, Torre del Colle.

Cenni di Storia

E' l'antica Mevania. Deriva dall'etrusco Mevana, dal gentilizio latino Mefanates. Si avvicina alla base dell'osco mefiai (latino medius, medio) con il significato di città al centro della pianura. Le prime notizie storiche coincidono con la conquista romana dell'Umbria, quando i romani occuparono la zona e costruirono la via Flaminia occidentale nel 220 avanti Cristo, anche se esistono tracce di insediamenti umani fin dall'età del ferro e significativi rinvenimenti archeologici confermano la presenza degli Umbri nel territorio bevanate. Nel 90 avanti Cristo divenne un importante municipio romano dal nome di Mevania e al centro della grande viabilità impostata dai romani con la via Flaminia che, insieme ai trasporti fluviali, facilita gli scambi commerciali determinando la floridezza di Mevania che dura fino al III secolo dopo Cristo, quando acquista maggiore importanza il tratto della Flaminia passante per Terni e Spoleto. A testimonianza della lunga influenza dell'Impero, restano le terme romane e l'anfiteatro romano a Bevagna, monumenti dei quali la città va fiera. La diffusione del Cristianesimo è causa di numerosi martiri tra cui San Vincenzo, primo vescovo e patrono della città. Dopo la caduta dell'Impero Romano è oggetto di varie lotte e delle alterne dominazioni di Spoleto, di Foligno, dell'Impero Germanico, di Perugia e dello Stato Pontificio. Bevagna fece quindi parte del Ducato di Spoleto e, successivamente (774), dello Stato della Chiesa, anche se continua a dipendere dall'Impero. Dopo il Mille è costituita in libero Comune retto da Consoli, vive vicende alterne nella soggezione alla Chiesa e all'Impero ma fedele alla prima fino all'avvento del Regno d'Italia nel 1860. Intorno ai secoli X-XI la città fece parte del feudo dei conti di Antignano e Coccorone una casata di origine germanica fedele all'Impero, che dal monte di Bevagna aveva esteso i suoi possessi in una vasta area circostante. Nel 1152 fu incendiata da Federico Barbarossa e nel 1249 dalle milizie di Federico II. Nel 1375 fu nuova mente distrutta da Corrado Trinci che, nel 1377, la fece ricostruire fortificandola con muri e torri. Con l'inizio del nuovo secolo (1503) torna a dipendere dal governo di Perugia finchè nel 1519 inizia la serie dei governatori perpetui, investiti direttamente dalla Santa Sede. Nel 1528 subisce danni dal passaggio dei Lanzichenecchi reduci dal sacco di Roma. Dal 1562 al 1566 è sottoposta ancora una volta al governatore di Spoleto che è il grande cardinale Carlo Borromeo. Dal 1567 è dichiarata da Pio V immediatamente soggetta alla Santa Sede ed assegnata ad un governatore perpetuo, il cardinale Ferdinando de’ Medici, che lascia la carica quando nel 1587 è creato granduca di Toscana. Poche notizie importanti sono da riferire successivamente nella storia di Bevagna. Un ruolo importante per la storia della città e del suo ambito territoriale è rappresentato, come per gli altri comuni della Valle Umbra, dagli sforzi e dalle lotte per la bonifica delle aree paludose e per la regolamentazione dei numerosi corsi d'acqua. Avviata nel 1456, la bonifica della pianura bevanate raggiunge concreti risultati nella seconda metà del '500. Ma è solo nel '700 e, soprattutto nel corso dell'800, che il sistema idraulico di questa area si avvia ad un assetto definitivo. Svettanti sul profilo delle colline o immersi nel folto dei boschi, i santuari testimoniano il complesso rapporto sviluppatosi nel tempo con l’ambiente. Affacciato sulla valle, il santuario della Madonna delle Grazie, è legato ad eventi miracolosi e tuttora assai venerato. L’imponente costruzione, del 1583, realizzata sul progetto del Martelli, conserva al suo interno una cospicua raccolta di dipinti, attribuiti al Fantino, ed una maestà, ritenuta miracolosa, sull’altare maggiore. Proseguendo, si supera il torrente Attone e, in posizione dominante sulla valle, si scorge il borgo fortificato di Gaglioli, ancora cinto di mura con un potente torrione. In un itinerario caratterizzato dai magnifici affacci sulla Valle Umbra, si sale in direzione di Gualdo Cattaneo per raggiungere, in mezzo a boschi di castagni e querce, il santuario della Madonna della Valle, di antiche origini, ma completamente ricostruito nel 1934. Di ritorno, verso Bevagna, sempre all’insegna del sacro, situato in splendida posizione, si incontra il convento dell’Annunziata (XI sec.). All’interno, una notevole pala di terracotta invetriata, attribuita a Santi Buglioni. Su corso Matteotti, già via Flaminia, si affacciano i palazzi e gli edifici più significativi di Bevagna, tra i quali si segnala il palazzo municipale, già palazzo Lepri, progettato dall'architetto Andrea Vici alla fine del '700. Conserva all'interno l'Archivio e la Biblioteca Comunale. Lungo la scala è sistemata una ricca collezione di reperti archeologici tra cui fregi, capitelli, iscrizioni e i resti di una colossale statua romana. Nella Pinacoteca si può ammirare la cassa lignea del Beato Giacomo Bianconi dipinta dal Fantino nel 1589; la Madonna con i SS. Francesco e Bernardino, sempre del Fantino; la Madonna con il Bambino di Dono Doni, la Sacra Famiglia di Corrado Giaquinto e altri dipinti di Andrea Camassei e Carlo Lamparelli. In un corridoio sono sistemati i diplomi e le onorificenze dell'illustre entomologo bevanate Filippo Silvestri.

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