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San Giovanni Valdarno

Superficie: 21.32 km2 chilometri quadrati
Popolazione: 17118 abitanti
Densità per chilometro quadrato: 802,9 abitanti
Principali Eventi
Giugno Sangiovannese
Festa della Salacca
Rassegna cinematografica Valdarno Cinema Fedic (aprile)
Festa della Rificolona (7 settembre)
Codice di avviamento postale: 52027
Prefisso telefonico: 055
Denominazione abitanti: Sangiovannesi
Santo Patrono: San Giovanni Battista
Festa patronale:
Giorni di mercato: Sabato
gemellato con ...
Mahbes (Sahara Occidentale)
Corning (Stati Uniti)

Frazioni principali del comune

Badiola I, Badiola II, Vacchereccia, Vacchereccia Fattoria.

Statistiche e curiosità di San Giovanni Valdarno

E' il Comune della provincia di Arezzo più densamente popolato;

E' il terzo Comune della provincia di Arezzo con la più piccola estensione territoriale, dopo Chitignano e Pian di Scò;

E' il terzo Comune della provincia di Arezzo con il reddito medio procapite più alto (12712 euro) dopo Arezzo e Sansepolcro;

E' il terzo Comune sopra i 5000 abitanti della provincia di Arezzo con l’età media più alta (46 anni) dopo Anghiari e Cortona;

E' il Comune sopra i 5000 abitanti della provincia di Arezzo con la più alta percentuale di coniugati (53.5%);

Cenni di storia

Denominato in passato Vallis Arni, San Giovanni in altura poi San Giovanni. L'attuale denominazione è stata data nel 1863, in riferimento al Santo ed alla posizione geografica nel Valdarno superiore.In origine (1296) si chiamava Castel San Giovanni e venne costruita per conto di Firenze sui progetti che Arnolfo di Cambio elaborava per realizzare gli avamposti del governo centrale, le "terre nuove fiorentine". La struttura urbanistica del centro storico richiama l'organizzazione della città romana, con grande piazza centrale dalla quale partono i due assi principali perpendicolari tra loro, dai quali nascono le strade secondarie. Tra la fine del XIII ed il XIV l'area del Comune non era ancora inserita in modo stabile nell'ambito del contado di Firenze; a questo scopo il capoluogo fiorentino decise di consolidare il controllo dell'intera area dell'Arno attraverso un complesso sistema di presidi militari. I centri abitati già esistenti vengono difesi con la creazione di cinte murarie come nella località di Montevarchi, mentre al tempo stesso vengono fondate tre nuove città, prontamente munite di difese murarie. La fondazione dei Comuni di San Giovanni e Castelfranco risale infatti, secondo la tesi dello storico Giovanni Villani, al 1296, mentre una provvisione del 26 gennaio 1299 prevedeva la costruzione della terza città, Terranuova Bracciolini, che viene popolata soprattutto grazie alla vicina città di Castello San Giovanni. I tre paesi dovevano essere prevalentemente agricoli e come tale venne stabilito che nessun nobile potesse risiedervi stabilmente, ma potesse mantenervi dei possedimenti terrieri o edilizi. Firenze lamentò in quest'epoca una certa lentezza nell'esecuzione di questi lavori di edificazione e fortificazione che esponeva l'intera area ad attacchi sempre più frequenti, soprattutto ad opera dei pisani e della vicina Arezzo. Già nel 1352, un rapporto locale indica che le mura risultano in pessime condizioni e come tale, tra il 13566 ed il 1363 la cinta muraria viene ristrutturata e rafforzata, portando a ventiquattro il numero delle torri difensive. Dopo la conquista di Arezzo, lo stato fiorentino deve ora scontrarsi con la politica espansionistica dei Visconti di Milano, che mirano ad impadronirsi delle terre dell'Emilia e della Toscana. Questo fa sì che il paese di San Giovanni mantenga la propria funzione di presidio militare di rilievo. Al periodo di continue lotte segue, fra la fine del XIV e gli inizi del XV secolo, un ventennio di relativa tranquillità e di sviluppo del centro. Il Palazzo Pretorio che fino al 1401 era stato sede del solo Podestà di San Giovanni accoglie, agli inizi del XV secolo, i Vicari del Valdarno Superiore. I Vicari di San Giovanni hanno giurisdizione sui territori di Greve, Pontassieve, Incisa, Figline, Cascia di Reggello, Castelfranco di Sopra, Terranuova, Montevarchi, Bucine e Laterina. Nel 1431 diversi centri del Valdarno sono colti, ancora una volta, impreparati dai temuti attacchi dei Visconti. Nel 1478 é la volta delle truppe di Sisto IV che invadono il Valdarno e conquistano San Giovanni e Montevarchi. L'anno successivo San Giovanni é devastata dalla peste che causa la morte di quasi due terzi della popolazione. All'avvenimento é legata la costruzione dell'Oratorio della Madonna delle Grazie, in ricordo del "miracolo del latte". La città perde progressivamente il carattere originario di avamposto, venendo meno la funzione militare del centro valdarnese in seguito all'instaurarsi di uno stabile equilibrio di forze nel contado fiorentino. La ripresa (anche demografica) del centro si registra a partire dal periodo lorenese. Le riforme di Pietro Leopoldo tendono ad attribuire alle comunità locali autonomia amministrativa e segnano di fatto, fra il 1772 e il 1774, la fine di vicariati e podesterie. In periodo lorenese si registra un intensificarsi della politica di investimenti a favore del contado. Sotto il governo napoleonico San Giovanni é assegnata al Dipartimento dell'Arno. Vicariati e Podesterie, privati dell'antica funzione di controllo politico sul contado in seguito al consolidamento dello Stato Mediceo e ridotti dalle riforme amministrative lorenesi alle sole competenze giudiziarie, vengono soppressi nel 1848. San Giovanni perde il territorio di Cavriglia, diventata comune autonomo, e nel 1848 passa a far parte della provincia di Arezzo. Palazzo Pretorio, noto soprattutto con il nome di Palazzo d'Arnolfo (dal nome di Arnolfo di Cambio), è il palazzo duecentesco ancora oggi simbolo di San Giovanni, che costituì per secoli il centro di potere del paese. Il piano terreno è costituito da un ampio porticato con quattro arcate sulle facciate e sei sui fianchi, sostenute da pilastri ottagonali ornati con gli stemmi della città dominante, Firenze (il cui emblema è appunto il giglio fiorentino) e del partito dei guelfi (un'aquila).

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