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Chiusi della Verna

Superficie: -- chilometri quadrati
Popolazione: 2083 abitanti
Densità per chilometro quadrato: abitanti
Principali Eventi
Codice di avviamento postale: 52010
Prefisso telefonico: 0575
Denominazione abitanti: chiusini
Santo Patrono: San Michele
Festa patronale:
Giorni di mercato: Sabato (Ogni due settimane)
gemellato con ...
Helmstadt (Germania)
Serravalle (Repubblica di San Marino)

Frazioni principali del comune

Biforco, Compito, Corezzo, Corsalone, Dama, Case Nuove, Frassineta, Gargiano, Giampereta, La Beccia, La Rocca, La Verna, Rimbocchi, Sarna, Val della Meta, Vallebona, Vezzano.

Cenni di storia

Deriva dal termine latino "clusa", ossia strettoia, in riferimento alla collocazione del paese all'imbocco di due valli. Fino al 1928 fu chiamato Chiusi in Casentino, la denominazione attuale si riferisce al vicino monte La Verna. E' famosa per il santuario francescano della Verna, ma la sua storia parte dall'età etrusco-romana, quando si formano gli insediamenti di Dama, Corezzo, Giampereta, Sarna, Fontechiara, Compito, Oci e Vignoli, dove sono stati effettuati ritrovamenti di sepolture. Nasce lo stesso Capoluogo, il cui nome deriva probabilmente dal termine latino Clau-Clusu, che indica la chiusura della vallata rispetto ai centri circostanti. Il territorio è percorso dalla Via Maior, che collega Arezzo con la Romagna, oltrepassando il Passo Serra. Sull'antico percorso romano si forma il tracciato della via Romea, seguito soprattutto dai pellegrini di origine germanica che andavano a Roma seguendo un tragitto alternativo alla via Francigena, spostata più verso ovest. Esso fu attivo sicuramente per tutto il periodo dal XII al XIV secolo ed in particolare in occasione degli anni del Giubileo, la ricorrenza cristiana istituita nel 1300 da papa Bonifacio VIII. Imponente era il numero dei pellegrini di ogni ceto e nazionalità che percorrevano la Romea. La parte iniziale del tragitto casentinese si snodava attraverso l'alto corso del Corsalone, nel territorio della Vallesanta, dove sono ancora individuabili alcuni tratti del selciato medievale. La strada toccava poi vari nuclei abitati o castelli, passando per Scapruggine, Fatucchio, Biforco, Aioli, Monte Silvestre e Montefatucchio. Raggiunto Rimbocchi, il cammino proseguiva lungo il torrente Corsalone. Altro nucleo toccato dalla Romea nel territorio di Chiusi era Sarna, da dove la strada proseguiva oltrepassando Rosina, Chitignano, Poggio d'Acona, Valenzano ed infine Subbiano e Arezzo. Da qui proseguiva per Orvieto e quindi per Roma. Risale al periodo medievale anche l'origine di molti centri del territorio chiusino, come Caggio, La Rocca, Corezzo. La data più antica in cui si ha notizia di Chiusi è il 967, anno in cui il castello e il feudo circostante, che comprendeva le comunità di Verghereto, Pieve Santo Stefano, Badia Tedalda, Sarna, Compito, Vezzano e Chitignano, erano stati affidati a Goffredo del fu Ildebrando di Catenaia dall'imperatore Ottone I di Germania. Su questo feudo, nel 1261, rivendicò la propria sovranità Guglielmino degli Ubertini, lasciando ai fratelli Orlando, Alberto e Niccolò di Catenaia il solo dominio sul castello di Chiusi. Ai Catenaia è legato un episodio significativo nella storia del territorio chiusino: la donazione a Francesco d'Assisi del monte della Verna da parte del conte Orlando, avvenuta nel 1213 dopo il loro incontro nel castello di San Leo. Da allora, Francesco si recò più volte alla Verna con i suoi fratelli, fino al 1224 quando vi ricevette le stimmate. A ricordo della capanna di frasche in cui il Santo viveva durante i suoi soggiorni, alla fine del XIV secolo la contessa Caterina Tarlati fece erigere la cappella di Santa Maria Maddalena, all'interno della quale è ancora conservata la pietra su cui sedette Gesù quando apparve al Santo di Assisi. Dalla costruzione delle prime celle per i frati all'edificazione globale del Convento, La Verna è stata al centro di molte vicissitudini del territorio di Chiusi. L'ultima visita di Francesco al monte avvenne nell'estate del 1224. Vi si ritirò nel mese di agosto, per un digiuno di 40 giorni in preparazione per la festa di San Michele e, mentre era assorto in preghiera, ricevette le stimmate. Da allora la Verna divenne un suolo sacro. Papa Alessandro IV la prese sotto la protezione papale, nel 1260 vi fu eretta e consacrata una chiesa, alla presenza di San Bonaventura e di numerosi vescovi. Pochi anni dopo venne eretta la Cappella delle Stimmate, finanziata dal conte Simone di Battifolle, vicino al luogo ove era avvenuto il miracolo. Una cappella più antica, Santa Maria degli Angeli, costruita nel 1218 per san Francesco da Orlando, è raggiungibile dalla sacrestia della chiesa maggiore, iniziata nel 1348 ma rimasta incompiuta fino al 1459. Da quest'ultima i frati che risiedono alla Verna si recano in solenne processione due volte al giorno (alle 14 e a mezzanotte) verso la cappella delle Stimmate. Nella solennità delle stimmate (17 settembre) e anche in altre occasioni, molte comunità parrocchiali dei dintorni o fedeli e turisti provenienti da più lontano si recano a visitare questi luoghi, e i frati sono organizzati per ricevere ed accogliere circa 2000-3000 pellegrini. Il convento venne parzialmente distrutto da un incendio nel XV secolo. Nel 1810 e nel 1866 i frati ne vennero temporaneamente espulsi a seguito delle soppressioni degli ordini religiosi. Nel 1440, invece, il luogo era stato invaso dalle truppe di Niccolò Piccinino alla ricerca di viveri, mentre nel 1498, in un momento particolarmente doloroso per l'Italia centro settentrionale, il condottiero veneto Bartolomeo d'Alviano, sostenuto dai Medici in esilio contro la Repubblica Fiorentina, occupò il Convento con 150 cavalli e circa 800 fanti, devastandolo completamente ed interrompendone la ricostruzione messa in atto dopo l'incendio di venti anni prima. E passiamo all'età moderna: nel 1551 la comunità di Chiusi risulta abbastanza vitale dal punto di vista economico, nonostante la tendenza allo spopolamento. Dai poco più di 2000 abitanti di allora, si passa ai 1640 del 1745 fino ai quasi 2500 nel periodo dell'Unità d'Italia. Nel 1776, a seguito del riordino amministrativo di Pietro Leopoldo, la Podesteria è soppressa e il piccolo Comune è unito ad altre 13 località vicine in un unico distretto amministrativo. Nel 1838 il Comune viene trasferito all'Ufficio del Censo di Bibbiena e la comunità prende il nome di Chiusi in Casentino.

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