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Castiglion Fiorentino

Superficie: -- chilometri quadrati
Popolazione: 13630 abitanti
Densità per chilometro quadrato: abitanti
Principali Eventi
Palio dei Rioni (terza domenica di giugno)
Codice di avviamento postale: 52043
Prefisso telefonico: 0575
Denominazione abitanti: castiglionesi
Santo Patrono: San Michele
Festa patronale:
Giorni di mercato: venerdì
gemellato con ...
Ronda (Spagna)
La Charitè sur Loire (Francia)

Frazioni principali del comune

Brolio, Castroncello, Cozzano, La Badia, La Nave, Mammi, Manciano La Misericordia, Montecchio Vesponi, Noceta, Orzale, Pergognano, Petreto, Pieve di Chio, Pievuccia, Ranchetto, Ristonchia, Santa Cristina, Santa Lucia, Santa Margherita.

Statistiche e curiosità

È il terzo Comune della provincia di Arezzo con il nome più lungo (21 caratteri), preceduto da Civitella in Val di Chiana e Terranuova Bracciolini, assieme a Castelfranco di Sopra, Marciano della Chiana e San Giovanni Valdarno;

Il termine Castiglione deriva da "Castello", la seconda parte del nome fu in un primo momento aretino, poi perugino, infine fiorentino;

Cenni di storia

Di origine etrusco-romana, il territorio castiglionese conobbe un primo periodo di fioritura con l'epoca villanoviana e conserva quasi intatta la cinta muraria medioevale dominata dal Cassero. Il nucleo abitato castiglionese si sviluppò in epoca etrusca, già a partire dal VI secolo a.C.. Crocevia fondamentale tra le due Lucumonie di Arezzo e Cortona, il centro si erigeva sulla sommità del colle, come hanno testimoniato gli scavi archeologici operati nell'area della Torre Cassero. Gli Etruschi apportarono una prima bonifica alla Val di Chiana, traversata all'epoca dal fiume Clanis: questo scorreva nel senso opposto dell'attuale Canale Maestro e costituiva un'importante via d'acqua navigabile. Nell'area castiglionese restano a testimonianza di tale periodo numerosi reperti archeologici, tra cui il celebre Deposito di Brolio, rinvenuto nel XIX secolo nell'omonima frazione, e costituito da una grande quantità di bronzetti I Romani decisero di sfruttare la fertilità della zona per il fabbisogno alimentare dell'Urbe. Lo storico Tito Livio racconta di come ai tempi della Seconda guerra punica gli opulenta arva (ricchi campi) chianini avessero saputo fornire alla spedizione di Publio Cornelio Scipione (202 a.C.) oltre 10mila quintali di grano. Ma con l'impero di Augusto il panorama cambiò radicalmente: tra le cause delle piene del Tevere che di tanto in tanto allagavano Roma fu reputato il Clanis, che era affluente del Paglia, a sua volta tributario del fiume romano. I Romani ostruirono pertanto la foce del Clanis, provocando la stagnazione delle acque e il conseguente impaludamento della Valdichiana. È probabile che Castulone si espanse in tale periodo, sorgendo in altura e quindi essendo immune dalla malaria, da cui molte delle genti degli abitati della valle erano fuggite. Il centro abitato viene ricordato dai documenti con il nome di "Castiglione" non prima del X secolo, quando risulta feudo dei marchesi del Monte Santa Maria. Di fatto nell'alto Medioevo, pur rimanendo sotto la tutela dell'imperatore, Castiglione fu sottomesso alla potente diocesi di Arezzo. La formazione del libero Comune iniziò con la seconda metà del XII secolo, ma fu continuamente contrastata dai grandi comuni attigui. Dopo la sconfitta aretina a Campaldino (1289), Castiglione passò sotto il dominio di Firenze. Tuttavia nel 1303 le truppe aretine e senesi, guidate da Uguccione della Faggiuola, presero la cittadina, restituendola ad Arezzo. Fu in questa epoca che Castiglione, nel frattempo ribattezzata "Castiglion Aretino", conobbe una prima ristrutturazione urbanistica, operata dal vescovo e signore di Arezzo Guido Tarlati. Alla morte di quest'ultimo tuttavia si aprì un periodo alquanto incerto per Castiglione: ceduto nel 1336 a Firenze, nel 1344 venne espugnato dai Perugini divenendo "Castiglion Perugino". Dal 1384 la cittadina passò definitivamente a Firenze e da questo momento in poi, ridenominata "Castiglion Fiorentino", resterà sotto il suo dominio. Al governo mediceo seguì quello del Granducato dei Lorena (1765). Fu soprattutto Pietro Leopoldo che decise di rivalorizzare l'area palustre, incaricando l'ingegnere Vittorio Fossombroni di eseguirne la bonifica. Nel 1774 lo stesso Pietro Leopoldo ordinò una riorganizzazione amministrativa del Granducato: al comune di Castiglion Fiorentino furono così annessi quelli di Montecchio Vesponi, Mammi e della Montanina. Il dominio fiorentino si interruppe nel 1799, quando i Francesi presero la Toscana. Da visitate a Castiglion Fiorentino ci sono la Pinacoteca Comunale che, ospitata nella chiesa di Sant'Angelo, conserva preziose opere di oreficeria del XIII secolo, dipinti di pittori aretini quali Margarito, Giorgio Vasari e Bartolomeo della Gatta; il Museo Civico Archeologico e Scavo Archeologico sotterraneo che, situato all'interno di Palazzo Pretorio, raccoglie reperti archeologici rinvenuti nel territorio castiglionese e nell'area del cassero e il Museo d’Arte Sacra della Pieve di San Giuliano (Collegiata): il museo ospita opere dei secc. XV-XVII, un affresco di Luca Signorelli con la rappresentazione del Compianto sul Cristo Morto e una pala di scuola robbiana raffigurante il Battesimo di Cristo. Nel 2007 Castiglion Fiorentino è stata premiata dal Touring Club Italiano con il riconoscimento della bandiera arancione.

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