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Bucine

Superficie: 131.08 km2 chilometri quadrati
Popolazione: 10194 abitanti
Densità per chilometro quadrato: 77,8 abitanti
Principali Eventi
Codice di avviamento postale: 52021
Prefisso telefonico: 055
Denominazione abitanti: bucinesi
Santo Patrono: Sant'Apollinare
Festa patronale:
Giorni di mercato: mercoledì
gemellato con ...
Samuel (Portogallo)
Bakou (Camerun)
Yraifia (Sahara Occidentale)
Stary Poddvorov (Repubblica Ceca)
Lassee (Austria)
Bievre (Belgio)
Lefkara (Cipro)
Holmegaard (Danimarca)

Frazioni principali del comune

Ambra, Badia Agnano, Badia a Ruoti, Capannole, Cennina, Levane, Montebenichi, Pietraviva, Pogi, Rapale, San Leonino, San Pancrazio, Torre.

Cenni di Storia

Il nome potrebbe derivare da una rete da pesca (bucine appunto), che era in uso nei pressi del torrente Ambra. E’ collocata nella zona dove gli estremi monti del Chianti arrivano fino alla valle superiore dell’Arno. Il territorio si identifica lungo il percorso del fiume Ambra e gli insediamenti risalgono al periodo romano. Una testimonianza in tal senso è l’antico ponte di Pogi. Si sviluppò lungo la via Cassia "Bitursi" e in epoca tardo-imperiale e alto-medioevale iniziarono i primi insediamenti con le pievi di Santa Maria di Altaserra, San Quirico a Capannale e Santa Maria a Petrolio. Nel XIII secolo era feudo dei Conti Guidi di Modigliana e nel 1225 passò ad Arezzo. Nello stesso periodo gli Ubertini di Chitignano possedevano invece l'Alta Valle che comprendeva Ambra, Rapale, Sogna, Badia e Ruoti e Pietraviva. L'Abbazia di Santa Maria d'Agnano aveva giurisdizione oltre che sul Comune omonimo anche su Capannole, Castiglion Alberti e San Pancrazio. Anche i Tarlati di Arezzo avevano possessi in queste terre, e intorno al 1325 si impadronirono con le armi del castello di Bucine, strappandolo ai Guidi. Fu sotto il Comune di Firenze, a partire dal 1335, nella zona che venne chiamata Val D'Ambra e comprendeva 24 popoli. Gli interessi di tanti feudatari però si scontrarono inevitabilmente con la politica espansionistica della Repubblica Fiorentina e a partire dal 1335 territori di Bucine, Cennina, Galatrona, Torri, Rendola, Santa Reparata e quelli della Valdambra Fiorentina entrarono a far parte del dominio di Firenze e vennero organizzati in Podesteria. La Repubblica Fiorentina continuò nei decenni successivi il suo progressivo inserimento nella zona, formando nel 1360 una "Lega" che prese appunto il nome di “Valdambra” e conquistando negli anni a cavallo fra il XIV e XV secolo anche l'alta Valdambra che era rimasta dominio degli Ubertini. Nel 1645, Fernando II dei Medici eresse in feudo il Comune di Bucine e ne investì con titolo di Marchesato Giulio Vitelli, investitura che fu poi rinnovata nel 1738 a vantaggio di Niccolò Vitelli. Il resto della Valdambra rimase invece una Podesteria formata solo dal territorio dei Cinque Comuni Distrettuali. Nel periodo della dominazione francese, la Comunità di Bucine assunse l'organizzazione amministrativa delle "mairies" e fu compresa fino al 1811 nel Dipartimento della Prefettura dell'Arno e nel Circondario di Arezzo. Nel XIX Bucine secolo divenne l'attuale Comune. Durante la seconda guerra mondiale, la sua popolazione si è distinta per coraggio e abnegazione: il 21 giugno del 1944 la rappresaglia nazifascista contro gli abitanti del castello di San Pancrazio si concluse con il triste bilancio di 74 caduti. I monumenti principali risalenti al periodo comunale sono le pievi di Altaserra, di Galatrona, Badia a Ruoti. Il suo territorio è pieno di vigneti ed oliveti che producono appunto olio e vino di qualità; è infatti inserita fra le "Città del Vino" e anche nel movimento delle città del buon vivere "CittàSlow" grazie ai tanti prodotti di qualità del territorio come ad esempio il miele, la frutta e la verdura, i salumi, i formaggi e la carne bovina e suina in genere. Il territorio offre varie bellezze naturali ed architettoniche, essendo presenti castelli, torri, ponti, palazzi, antiche abbazie, chiese, e piccoli borghi antichi con le loro vecchie mura sparsi dappertutto.

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