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Museo della Figurina

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Nel 1992, Giuseppe Panini e l'azienda stessa decidono di donare il Museo al Comune di Modena

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Museo della Figurina
Corso Canal Grande,103
41121 Modena (MO)
Tel 059 2033090
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Parlare di figurine e abbinarle alla città di Modena significa parlare in automatico della nota casa editrice Panini, divenuta famosa soprattutto fra i giovanissimi di più epoche, che avevano per hobby quello di collezionare le figurine dei calciatori. Un vero e proprio fenomeno di massa e di costume che prese a contagiare anche i più grandi, quello delle ribattezzate "figurine Panini", al punto tale che Modena, già famosa per lo zampone, è diventata ben presto la città anche della figurina. La figurina lega il suo successo al periodo immediatamente successivo alla seconda guerra mondiale, quando un'Italia uscita malconcia aveva bisogno di risollevarsi anche attraverso le gesta dei suoi campioni dello sport. Le figurine, che mitizzavano questi campioni, avevano dunque trovato in quel periodo terreno fertile perché espressione di simboli in carne e ossa nei quali identificarsi. E il Museo della Figurina è nato dalla appassionata opera collezionistica di Giuseppe Panini, fondatore nel 1961 della rinomata e omonima azienda assieme ai fratelli Benito, Franco Cosimo e Umberto.

La storia del Museo della Figurina

Nel corso degli anni, Umberto Panini ha raccolto centinaia di migliaia di piccole stampe a colori che nel tempo sono andate a costituire questa straordinaria collezione, diventata museo all'interno dell'azienda nel 1986. Nel 1992, Giuseppe Panini e l'azienda stessa decidono di donare il Museo al Comune di Modena, città ritenuta sua sede naturale in quanto capitale mondiale della figurina moderna. Il Museo della Figurina è una istituzione permanente senza fini di lucro, al servizio della comunità, aperta al pubblico, che valorizza e promuove lo studio e la conoscenza delle proprie collezioni per garantire un'adeguata fruizione pubblica delle raccolte. Il carattere internazionale delle collezioni, pubblicate soprattutto in Francia, Germania, Gran Bretagna a partire dagli anni Settanta dell'Ottocento, ha portato alla creazione di un binomio inscindibile tra la figurina e Modena. Il Museo, unico per quantità e qualità, data la rarità di molti esemplari, si propone di conservare, inventariare e catalogare secondo criteri studiati appositamente e conformi agli standard internazionali, tutti i materiali in suo possesso. La raccolta riunisce, accanto alle figurine propriamente dette, materiali affini per tecnica e funzione: piccole stampe antiche, scatole di fiammiferi, bolli chiudilettera, carta moneta, menu, calendarietti, album pubblicati dalle ditte per raccogliere le serie o creati per passatempo dai collezionisti seguendo solamente il proprio gusto estetico e la propria fantasia e molti altri materiali ancora. Il Museo è stato aperto al pubblico il 15 dicembre 2006, nella sede di Palazzo Santa Margherita. Ed ecco i numeri del museo: 6, ovvero i grandi armadi espositori; 12 i metri della vetrina per le mostre temporanee; 300 circa i materiali esposti in ogni mostra; 2500 i materiali dell'esposizione permanente 43000 i bolli chiudilettera, 44000 le figurine Liebig conservate in archivio, 500000 le figurine e i materiali affini conservati; 1961, l'anno della pubblicazione di Calciatori, primo album Panini; 1986, l'anno in cui la collezione di Giuseppe Panini diventa museo all'interno dell'azienda; 1992, l'anno in cui la famiglia Panini dona il Museo della Figurina al Comune di Modena; 2006, l'anno in cui, il 15 dicembre, è stato inaugurato e aperto al pubblico il Museo della Figurina presso l'attuale sede di Palazzo Santa Margherita.

Come raggiungerci

Prendere l'Autostrada A1 Milano/Bologna, uscita Modena Nord, seguendo le indicazioni per il centro città. I parcheggi più vicino sono il Parco Novi Sad, Viale Berengario; l'Ex AMCM, Via Carlo Sigonio e l'ex Mercato Ortofrutticolo, Via Ciro Menotti. Per chi arriva in treno invece, Palazzo Santa Margherita è raggiungibile dalla stazione ferroviaria con i bus n° 4, 7A e n° 11, con collegamento ogni 10 minuti e con fermata Canalgrande Biblioteca Delfini. a piedi infine, seguendo Viale Crispi, Corso Vittorio Emanuele II, Corso Cavour e Corso Canalgrande non sono più di dieci minuti.

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