Il museo è "opera" di Giancarlo Morbidelli, titolare della omonima azienda di Pesaro. È un allestimento che si estende su 3000 metri quadrati di superficie e si propone di documentare la storia della moto attraverso gli oltre 300 modelli costruiti dall'inizio del secolo scorso fino al 1980. Giancarlo Morbidelli, pesarese classe 1934, apre in proprio una piccola fabbrica di macchine speciali per la lavorazione del legno. Dotato di un forte intuito e di capacità industriali e tecniche – scrive Walter Magrini - riesce a creare e rendere famosa la sua azienda, che arriva a impiegare fino a 300 dipendenti, anche se la sua passione è costituita dalla motocicletta. Come veicolo pubblicitario per la sua ditta, verso la fine degli anni ‘60 inizia a costruire moto da competizione che nel corso degli anni '70 trionfano su tutte le piste del mondo, collezionando 4 titoli mondiali tra il 1975 e il 1977, mentre il figlio Gianni inizia l'attività di pilota automobilistico fino ad arrivare alla Formula Uno, seguito sempre dal padre. Soddisfatto di quanto creato, nei primi anni ‘90 cede la sua fiorente industria per potersi dedicare interamente ai suoi progetti costruisce una piccola serie di moto 850 cc a otto cilindri a "V" che non ha eguali nel panorama motociclistico mondiale. Date le sue caratteristiche, viene richiesta ed esposta ai musei del Guggeinheim di New York, Bilbao e Las Vegas.

L'ambiente che si trova al museo Morbidelli

Nel 1999 Morbidelli ha ultimato un museo con una copertura di circa 3000 metri quadrati e un'esposizione nella quale il totale delle motociclette sfiora quota 350; tutti esemplari costruiti a partire dal primo decennio fino agli anni '80-'90 del secolo scorso; questo museo è il frutto di 25 anni di impegno e di ricerca svolta in collaborazione con i collezionisti e gli esperti del settore di tutto il mondo. Il museo si trova a Pesaro, dove è possibile ammirare la splendida collezione che vuole ricordare a tutti i fasti di un passato glorioso e pieno di fascino. Le moto sono distinte per periodi di fabbricazione e la struttura ospita un parco notevole di moto da competizione. Fra i modelli degni di essere ammirati per la loro particolarità e bellezza, citiamo la Ducati 851 di Roche, la Sandroni di Valentino Rossi o la Morbidelli di Angel Nieto. Il museo si apre con la prima e l'ultima Morbidelli divise da trent'anni di passione motociclistica (1967-1997) e ogni modello è curatissimo e posto su un piedistallo a specchio in modo da coglierne ogni particolarità. La prima moto esposta risale al 1905 e oltre alle molte case italiane troviamo modelli Honda, Kawasaki e Harley Davidson. Il museo può anche essere l'ideale per un raduno motociclistico, dato che è previsto un servizio di catering o buffet per un minimo di 50 visitatori. L'ambiente del Museo Morbidelli rievoca l'atmosfera mitica degli anni ruggenti del motociclismo mondiale, non solo attraverso le moto esposte ma anche con foto storiche che vanno a integrare la collezione di moto. La collezione Morbidelli è in continua evoluzione e periodicamente vengono acquisiti e restaurati nuovi esemplari di moto storiche.