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Museo Archeologico Nazionale delle Marche

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Museo Archeologico Nazionale delle Marche
Via Birarelli, 18
60121 Ancona (AN)
Tel 071 5029811
Fax 071 202134
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Il Museo Archeologico Nazionale delle Marche, ospitato dal 1958 nelle sale di Palazzo Ferretti, è una sintesi della conoscenza storico-archeologica del territorio marchigiano, dalla più antica Preistoria fino alle soglie della romanizzazione, documentata attraverso reperti provenienti esclusivamente da scavi, il tutto con particolare riferimento alla civiltà picena. Il museo è stato istituito nel 1860 come Gabinetto Archeologico della Commissione Regionale dei Monumenti e nel 1906 è divenuto Museo Nazionale per decreto reale, con sede presso l'ex Convento degli Scalzi, sul quale ora sorge l'ala nuova dell'attuale museo. L'edificio divenne presto inadeguato per il continuo afflusso di reperti provenienti dall'acquisto di collezioni private e per la fortunata serie di scavi condotti dal primo soprintendente Innocenzo Dall'Osso. Così, tra il 1923 e il 1927, il museo è stato trasferito nei locali del Convento di San Francesco alle Scale, dove il 9 ottobre 1927 è stato riaperto al pubblico alla presenza del Re Vittorio Emanuele III. Gravi i danni subiti durante la seconda guerra mondiale, a causa dei bombardamenti aerei che colpiscono la città di Ancona: parte dei materiali sono andati distrutti e altri gravemente danneggiati. Al Soprintendente Giovanni Annibaldi si deve la lunga e laboriosa opera di ricognizione, catalogazione e restauro dei reperti superstiti, contestuale alla seconda e ricca stagione di importanti scoperte. Nel 1958 l'Annibaldi ha riaperto il Museo al pubblico nella prestigiosa sede del cinquecentesco Palazzo Ferretti, anche poi nel 1972 è subentrato il terremoto che ha imposto la chiusura per lavori di consolidamento. La riapertura è avvenuta solo nel 1988 con un nuovo allestimento.

Le varie sezioni e gallerie del museo

Alla fine degli anni Novanta, sono state inaugurate le sezioni dell'Eneolitico (1995) e dell'Età del Bronzo (1997). Con l'apertura di tutte le sezioni previste -romana, medievale e numismatica- il Museo Archeologico Nazionale delle Marche offre un panorama storico ricco e completo dell'intera regione. Al secondo piano di Palazzo Ferretti, le sale 1, 2 e 3 sono dedicate alle testimonianze più antiche rinvenute in territorio marchigiano. L'industria litica più antica rinvenuta in strato sulla sommità del Monte Conero è rappresentata da bifacciali e manufatti su scheggia (Acheuleano). Nell'ultimo interglaciale si collocano le industrie di facies levallois di Erbarella di Iesi, mentre i materiali di Colonia Montani, Ponte di Crispiero e M. Gentile si collocano agli inizi dell'ultima glaciazione. Le sale 4, 5, 6 presentano i reperti di alcuni siti neolitici: Maddalena di Muccia, Ripabianca di Monterado, Fontenoce di Recanati, Villa Pomezia, Acquaviva Picena, Santa Maria in Selva, Coppetella di Iesi, Attiggio di Fabriano, Genga, Saline di Senigallia, Berbentina di Sassoferrato e Pianacci di Genga. La sala 7 è dedicata all'Eneolitico: vi si trovano molti reperti provenienti dal sito di Conelle d'Arcevia, villaggio situato su un pianoro difeso da un profondo fossato artificiale lungo oltre 100 metri e profondo fino a 7; pur essendovi poche tracce dell'abitato, i numerosi reperti archeologici e faunistici, molti dei quali in mostra, testimoniano l'attività venatoria, agricola, tessile, la carpenteria, la lavorazione di selce, legno, osso e corno. Le sale 8 e 9 sono dedicate all'Età del Bronzo nelle sue varie fasi, fino alla facies protovillanoviana compresa. I siti rappresentati sono molteplici e ricchi di materiali: dai 25 pugnali del ripostiglio di Ripatransone, che documentano una produzione locale autonoma di oggetti metallici già all'inizio del II millennio a.C., alle ceramiche appenniniche e subappenniniche delle Grotte della Gola di Frasassi, ai reperti di Santa Paolina di Filottrano o Moscosi di Cingoli, che testimoniano attività come la tessitura, la lavorazione dell'osso e del corno, la metallurgia, fino a terminare la visita davanti a una ricostruzione della necropoli protovillanoviana a incinerazione di Pianello di Genga. Il I e il III piano di Palazzo Ferretti sono interamente dedicati alla civiltà picena: da queste sale provengono i prestigiosi materiali con cui è stata allestita buona parte della mostra "Piceni, popolo d'Europa" (Francoforte, Ascoli Piceno, Roma tra 1999 e 2001). Sono esposti, fase per fase, alcuni tra i più significativi corredi funerari piceni (sale 10-27 e 32) e gallici (sale 28-31): la ricchezza dei corredi, ad iniziare da quello della grande tomba a tumulo di Fabriano (sala 15) e la costante presenza di armi nelle tombe maschili rendono evidenti il carattere guerriero e l'organizzazione socio-economica delle civiltà picena e gallica.

Come raggiungerci

Se si arriva dall' Autostrada A14 Bologna-Bari, prendere l'uscita Ancona Sud, e poi seguire le indicazioni verso Ancona Centro per Facoltà di Economia, oppure di Ancona Brecce Bianche per la Facoltà di Ingegneria, Agraria e Scienze. Altrimenti verso la Facoltà di Medicina e Chirurgia (direzione Ospedale Regionale). Per chi arriva in areo, l'aeroporto di Ancona è il "Raffaello Sanzio" di Falconara.

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