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Abbazia di San Galgano

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Abbazia di San Galgano
Via San Francesco, 13
50014 Fiesole (FI)
Tel 055597250
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Abbazia di San Galgano

Conosciuta per essere una chiesa a cielo aperto, è situata nel territorio comunale di Chiusdino, in provincia di Siena. San Galgano morì nel 1181 dopo essersi convertito e ritirato a vita eremitica per darsi alla penitenza. Una conversione che risale al giorno di Natale del 1180, quando Galgano - giunto sul colle di Montesiepi - infisse nel terreno la sua spada per trasformare l’arma in croce. Per volontà del vescovo di Volterra, Ugo Saladini, nel luogo della morte di San Galgano fu edificata una cappella terminata intorno al 1185. Il vescovo a lui succeduto, Ildebrando Pannocchieschi, promosse invece la costruzione di un vero e proprio monastero. Negli ultimi anni della sua vita Galgano era entrato in contatto con i Cistercensi e furono proprio loro ad essere chiamati a fondar la prima comunità di monaci che risulta già attiva nel 1201; a quel tempo, la chiesa di Montesiepi risultava come una filiazione dell"abbazia di Casamari. Nel 1227 sono testimoniate una chiesa superiore (Montesiepi) e una inferiore. Nel 1228 una delle infermerie era stata completata e l"anno successivo terminarono i lavori di costruzione della cella abbaziale. A dare l"impulso ai lavori fu soprattutto l"enorme patrimonio fondiario che i monaci erano risusciti ad accumulare, grazie a donazioni e lasciti e anche grazie a numerose concessioni ecclesiastiche che permise loro di entrare in possesso dei beni delle abbazie benedettine dei dintorni, tanto che alla metà del XIII secolo l"abbazia di San Galgano era la più potente fondazione cistercense in Toscana. Nel 1262 i lavori erano quasi completati e nel 1288 venne consacrata. La grande ricchezza dell"abbazia portò i suoi monaci ad assumere una notevole importanza economica e culturale tanto da spingere la Repubblica di Siena a stringere stretti legami con la comunità. Nel 1503 l"abbazia venne affidata ad un abate commendatario, una scelta che accelerò la decadenza e la rovina di tutto il complesso. Il governo degli abati commendatari si rivelò scellerato, tanto che uno di loro, alla metà del secolo, fece rimuovere per poi vendere la copertura in piombo del tetto della chiesa: a quel punto le strutture deperirono rapidamente. Nella prima metà del Settecento il complesso risultava ormai crollato in più parti e quelle ancora in piedi lo erano ancora per poco. Infatti nel 1781 crollò quanto rimaneva delle volte e nel 1786, dopo che un fulmine lo aveva colpito, crollò anche il campanile; si salvò la campana maggiore, opera del Trecento, ma per poco, infatti pochi anni dopo venne fusa e venduta come bronzo. Negli anni seguenti l"abbazia venne trasformata addirittura in una fonderia, fino a che nel 1789 la chiesa fu definitivamente sconsacrata e abbandonata. Nel 1926 si iniziò il restauro eseguito con metodo conservativo, senza realizzare ricostruzioni arbitrarie o integrazioni: si decise semplicemente di consolidare quanto rimaneva del monastero.

La chiesa

L'interno della chiesa si presenta privo della copertura e del pavimento, sostituito da terra battuta che in primavera si trasforma in un manto erboso. La chiesa ha una pianta a croce latina di 69 metri di lunghezza per 21 di larghezza ed è conclusa con un ampio transetto. Lo spazio interno è diviso longitudinalmente in tre navate di 16 campate di pilastri cruciformi. Tra i capitelli. il più interessante è quello del primo pilastro di sinistra decorato con una figura antropomorfa, che potrebbe anche raffigurare l'ultimo architetto della chiesa, Ugolino di Maffeo. Sulla parete di destra all'altezza dell'ultima campata vi è un portale che originariamente dava accesso al chiostro e che attualmente costituisce l'ingresso principale alla chiesa.

Dove Siamo

Da Firenze l'abbazia è facilmente raggiungibile seguendo la supestrada Firenze-Pisa e poi la statale 223 Siena-Grosseto fino all'uscita di San Lorenzo a Merse, preseguendo poi verso Monticiano. Lungo il percorso si trovano segnali turistici fino a raggiungere il complesso.

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