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Eremo di Monte Giove

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Eremo di Monte Giove
Loc. Rosciano, 90
61032 Fano (PU)
Tel 0721 864090
Fax 0721 868588
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Situato a quota 223 metri sopra il livello del mare, l'Eremo di Monte Giove domina dalla collina la città di Fano. La sommità del colle divenne proprietà dei monaci della Congregazione Camaldolese dell'ordine di San Benedetto a partire dal 1609, anno di costruzione del loro convento, che è stato poi ultimato nel 1627. Ben presto l'Eremo acquistò un grande splendore, tanto che nel 1657 venne visitato dalla Regina di Svezia, Cristina Alessandra. Nel 1741, a causa di cedimenti dovuti all'instabilità del terreno, la Chiesa venne completamente ricostruita in posizione più arretrata su disegno dell'architetto riminese Gian Francesco Buonamici.

La storia dell'eremo

La comunità monastica trasmette esperienza di vita e sapienza spirituale anzitutto con il proprio vissuto. Lo schema classico è quello che si ispira al motto di San Benedetto, "Ora et labora" e che orienta i giorni del monaco camaldolese, scandisce gli orari e determina gli spazi logistici della comunità. La chiesa, dedicata al Salvatore ha una forma a pianta ottagonale e con facciata tripartita; conserva al suo interno quattro statue (San Benedetto, Santa Scolastica, San Pier Damiani e San Bonifacio), eseguite dallo scultore riminese Carlo Santi e inoltre presenta una statua di San Romualdo da Ravenna, fondatore dell'ordine Camaldolese e opera del veneziano Antonio Corradini. Dalla precedente chiesa seicentesca provengono le due tele raffiguranti "San Romualdo e il faggio del miracolo" e "Cristo bambino con la croce, San Giuseppe e i Santi Maria Maddalena, Benedetto, Romualdo e Scolastica" del pittore camaldolese Venanzio da Camerino. La Cappella di sinistra, fatta erigere da Guido Nolfi, è dedicata a Sant'Onofrio e a San Giuseppe. La tela della Trasfigurazione che sovrasta il coro e l'altra della Madonna con Santi e l'Arcangelo Gabriele poste nella sagrestia sono del pesarese Gianandrea Lazzarini. Attualmente l'Eremo è caratterizzato, oltre che dalla presenza della Chiesa, anche da alcune casette per i monaci con relativi orti e da una foresteria con camere. Il tutto si estende su un'area di circa tre ettari e mezzo di terreno; per le sue caratteristiche di luogo silenzioso e appartato, la località viene spesso utilizzata per ritiri spirituali e incontri di studio. All'eremo si possono trovare anche la biblioteca e l'antica farmacia.

La biblioteca

La biblioteca è parte integrante dell'Eremo di Monte Giove. Con le soppressioni napoleonica prima e del nascente Regno d' Italia poi, i monaci vennero allontanati, l'Eremo venduto e la biblioteca dispersa. Dal 1925, anno di acquisto del complesso monastico da parte dei monaci Camaldolesi di Toscana, anche la biblioteca viene ricostituita. L'attuale raccolta libraria proviene da diversi monasteri camaldolesi, da acquisti dei monaci e da donazioni di privati. Il fondo antico comprende circa 1000 volumi a stampa dal XVI al XIX secolo con una prevalenza di testi di sacra scrittura, teologia, patristica e scienze umane. Il fondo moderno, attualmente costituito da circa 5000 volumi, comprende opere principalmente in scienze religiose.

L'antica farmacia

L'antica farmacia è un altro luogo classico: in tutti i monasteri, infatti, vi era un "hortus sanitatis" nel quale venivano coltivate le piante medicinali sotto la direzione del "monachus infirmarius", un monaco con specifiche funzioni sanitarie, che, sulla base delle informazioni apprese dai libri e dell'esperienza, aveva l'incarico di curare i malati, monaci o pellegrini che fossero.

Dove Siamo

Per raggiungere l'Eremo di Monte Giove bisogna percorrere l'autostrada A14 (Bologna-Ancona) e uscire a Fano, poi girare subito a destra (superstrada E78 per Roma). Dopo un chilometro e mezzo uscire a "Fano sud" e seguire l'indicazione per "Centro Ortofrutticolo" e per Rosciano. Giunti all'altezza della chiesa, attraversare la strada Flaminia e seguire le indicazioni per l'eremo. Stesso discorso per chi proviene dall'entroterra: da Roma e Perugia, imboccare la via Flaminia; da Firenze e dalla Toscana, raggiungere Città di Castello e poi imboccare la 257 Apecchiese fino ad Acqualagna, poi proseguire lungo Flaminia ed E78 fino a Fano sud. Il prosieguo è già spiegato sopra nel dettaglio.

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