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Madonna della Rosa

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Madonna della Rosa
Via Madonna della Rosa, 18
60010 Ostra (AN)
Tel 071 68027
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Tutto è partito da una edicola nei pressi di Ostra, dove si venerava l'immagine della Vergine dipinta su rozza parete, ai piedi della quale scorreva un ruscello di limpida acqua. Dal vago fiore che la Vergine Benedetta tiene nella mano sinistra, i fedeli cominciarono a chiamarla "Madonna della Rosa". Nel 1666, dalla mano devota di una pia fanciulla, venne posto davanti alla Santa Immagine, in un giorno di maggio, un candidissimo giglio, in segno di filiale amore. Il Fiore, con grande meraviglia di tutti, rimase per mesi e mesi, fresco e olezzante come se allora fosse stato reciso dalla pianta. Da allora, folle immense di fedeli accorsero ai piedi della Vergine Santa e i miracoli si ripeterono e si moltiplicarono. Le acque del ruscello vennero quindi raccolte in un pozzetto ai piedi dell'altare di Maria e anche oggi, come allora, i fedeli rimangono sorpresi dal fatto che il volume dell'acqua si mantiene sempre al livello di 80 centimetri sia d'estate come d'inverno qualsiasi quantità se ne attinga. La fama dei prodigi operati dalla Madonna della Rosa, giunse fino al Soglio Pontificio e il Capitolo Vaticano, nel 1726, concesse alla miracolosa Immagine l'onore della solenne Incoronazione e alla Cappella il titolo di Santuario. Ben presto, aumentando sempre più l'afflusso dei fedeli, anche la chiesetta si dimostrò insufficiente, per cui sorse l'idea di costruirne una più grande. L'unanime e ardente desiderio, in breve volgere di tempo, divenne una consolante realtà. Nel 1748 si gettarono le fondamenta e, sei anni dopo, l'ampio e maestoso tempio era condotto a termine.

Il tempio

Il tempio - costruito a croce greca, in stile corinzio, diviso in tre navate e a somiglianza di quello di Loreto - racchiude in se' la Cappella della Madonna. Finalmente, tra il 1887 e il 1891, su disegno del Conte Francesco Vespasiani, architetto dell'Esposizione Vaticana in Roma, potè essere costruito l'artistico campanile e l'armonica e monumentale facciata. Le linee snelle ed armoniche della costruzione, il disegno di ogni particolare, dotato sempre di semplicità e di buon gusto, la leggera colorazione del mattone roseo, la precisione inappuntabile della muratura, fanno del tempio una delle più belle costruzioni architettoniche della regione nel secolo scorso. La facciata è a due ordini e presenta un piacevole gioco di masse pure e nitide, messe in chiaro rilievo dalle luci e dalle penombre delle colonne di granito del portale maggiore, dal leggero sporgersi delle mezze colonne e dalle lesene, dalla classica trabeazione che delimita i piani, dagli attici che definiscono le navate laterali della nicchia-tempietto che rinserra al centro della faccia una buona copia a tutto rilievo della miracolosa effigie della Madonna della Rosa, infine dal suo finestrone cinquecentesco e dal timpano a semicerchio che chiude il corpo centrale della fronte: tutto questo dà l'effetto di una ridente costruzione che, attraverso la trasparente limpidezza della forma, nasconde il peso della materia per mostrare il monumento della fede.

Il Campanile

Il campanile, mirabile sintesi di eleganza e di robustezza insieme, si innalza maestoso sulla valle e poggia su di un solido basamento, ingentilito peraltro dal cinquecentesco finestrone: sul primo piano di forte aggetto, si sovrappongono altri due ordini arricchiti di paraste e di trabeazioni classicheggianti; al di sopra della cella campanaria su leggero basamento contornato da volute, si slancia la cuspide di ricordo gotico, coronata da una maestosa palla che domina superba, con la sua croce, il tempio sottostante. L'interno del sacro edificio è di un gusto architettonico che va dal tardo rinascimento agli albori del barocco: la pianta è a croce greca con semicupola al centro, poggiante su quattro paraste corinzie che reggono la trabeazione e i pennacchi; all'aula grandiosa e dalle linee nobili e solenni, esprimenti un largo senso di sintesi, si aggiungono le due navate laterali con arco a pieno centro, dando così alla limpida euritmia delle forme, un giuoco suggestivo di ombre e di luci; luce che si diffonde ovunque dalle ampie finestre, determinando quell'atmosfera serena propria del Rinascimento. La sobria decorazione eseguita dai fratelli Bedini, dà al pellegrino una larga sensazione di ricchezza e di eleganza.

La Cappella della Madonna

La Cappella della Madonna, rinchiusa come prezioso cofano entro il Santuario, tutta avvolta nella penombra per la fioca luce che piove indirettamente dall'esterno, presenta una atmosfera di cripta basilicale. Alla vecchia e barocca decorazione architettonica che contornava la miracolosa effige della Vergine, oggi si sostituisce un nuovo altare-custodia su disegno dell'architetto Garlati. Il nuovo monumento degnamente arricchisce e corona il Santuario della "Rosa" per la sua forza di concezione e per la esuberante ricchezza di fantasia decorativa. Il suo classico stile, armonica sintesi dei vari motivi architettonici del tempio, danno al pellegrino la pura gioia di vedere assiso il caro simulacro della Vergine su un trono che soddisfa le esigenze della pietà e dell'arte.

Dove Siamo

Per arrivare al Santuario della Madonna della Rosa, si esce dalla A14 a Senigallia e si prosegue lungo la statale Arceviese per circa 10 chilometri in direzione di Ostra. Per chi invece viene da Roma percorrendo la A1, l'uscita è quella di Orte, quindi E45 fino a Foligno e nuova Flaminia fino a Gualdo Tadino. A questo punto, imboccare la superstrada per Ancona e uscire a Jesi. Per chi proviene da Firenze, uscire ad Arezzo e proseguire per Città di Castello, poi imboccare la E45 e uscire a Umbertide-Gubbio. Una volta a Gubbio, imboccare la superstrada per Ancona e uscire a Jesi. In treno: stazione di Senigallia a 15 chilometri. Vicino è anche l'aeroporto "Raffaello Sanzio" di Falconara Marittima, che dista 20 chilometri.

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