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Santa Maria degli Angeli

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Santa Maria degli Angeli
Piazza della Porziuncola
06081 Assisi (PG)
Tel 075812534
Fax 075813727
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La basilica di Santa Maria degli Angeli si erge nel panorama del paese al quale dà il nome, che si trova ai piedi di Assisi, della quale è una popolosa frazione. Fu costruita su progetto di Galeazzo Alessi e con interventi di Jacopo Barozzi da Vignola, ha la dignità di basilica papale. In cima alla chiesa, spicca la statua della Madonna rivestita d'oro, mentre al suo interno è presente la Porziuncola, la cappella dove si radunava in preghiera San Francesco d'Assisi e, per questo motivo, centro della spiritualità francescana. Nella seconda metà del XVI secolo, papa Pio V fece innalzare una possente basilica, progettata da Galeazzo Alessi, a mo' di riparo per la piccola Porziuncola, oramai divenuta una affollata meta di pellegrinaggio.

La storia e la struttura

La Basilica, a croce latina, è lunga 126 metri e larga 65. L'interno della basilica, a tre navate, ha uno stile essenziale e semplice al fine di dare maggiore risalto all'opera d'arte più importante che essa racchiude: la Porziuncola. Potremmo definire quest'ultima come “una chiesa nella chiesa” ed è uno dei luoghi francescano di assoluto rilievo, perché tra le sue mura San Francesco comprese la sua vocazione. Nel 576, in zona venne edificata una piccola cappella dai benedettini del Monastero di San Benedetto del Monte Subasio. Intorno al 1000, la zona era nota con il nome di Cerreto di Porziuncle, per via della presenza di una vasta zona boschiva. La cappella venne restaurata da San Francesco nel XII secolo, che vi morì nel 1226: da allora è identificata con il nome di Cappella della Porziuncola. Sempre all'interno della basilica si trova la cappella del Transito. In origine era l'infermeria del convento originario: la sua fama è data dal fatto che, in questo luogo, San Francesco morì il 3 ottobre 1226. Sempre in questo luogo, San Francesco finì di comporre il Cantico delle Creature. Per celebrare questi eventi, nel 1886, Domenico Bruschi effettuò degli affreschi raffiguranti la morte di San Francesco e i suoi funerali. Vi sono, inoltre, ulteriori affreschi raffiguranti santi e beati francescani, eseguiti da un allievo del Perugino: Giovanni di Pietro, detto Spagna. In una teca è custodita un dono fatto da papa Pio IX alla confraternita: il cingolo di san Francesco. In un'ala della basilica si conserva poi il roseto, luogo famoso per un avvenimento che ha coinvolto San Francesco: una notte, infatti, il Santo - preso da forti dubbi e dal rimorso del peccato - si buttò sul roseto che, così narra la tradizione, al contatto con il corpo del Santo perse tutte le spine non ferendo lo stesso. Alla chiesetta si aggiunsero poi un convento e alcuni piccoli oratori. Nel 1216, San Francesco ebbe una visione nella quale Gesù gli comunicava che chiunque avesse visitato la chiesetta, debitamente confessato e comunicato, avrebbe ricevuto il perdono dei peccati. Papa Onorio III approvò tale indulgenza e fissò nella data del 1° e del 2 agosto di ogni anno la Festa del Perdono, che continua a richiamare anche ai giorni nostri un gran numero di turisti religiosi. La tradizione fa risalire l'edificazione della Porziuncola al IV secolo, ad opera di eremiti provenienti dalla Palestina. Nel 576 ne avrebbe preso possesso San Benedetto stesso, per i suoi monaci. La Porziuncola fu la terza chiesa riparata da San Francesco dopo la sua vocazione; mentre egli pregava di fronte al crocifisso di San Damiano sentì una voce che diceva: "va' e ripara la mia chiesa". L'edificio all'epoca dipendeva dal monastero di San Benedetto al Subasio. Proprio dalla Porziuncola, Francesco inviò i primi frati ad annunciare la pace. Il 2 agosto del 1216 con la presenza di sette vescovi umbri il piccolo edificio fu consacrato e vi fu proclamato il così detto "Perdono d'Assisi". La chiesa è costruita con pietra cavata dal monte Subasio. L'interno è costituito da un'unica aula con piccola abside, "chiusa" da una pala d'altare datata 1393, opera del pittore Ilario da Viterbo. Il piccolo edificio (di soli 4 metri per 7) conserva tutt'ora le strutture trecentesche, compreso il tetto con la copertura in marmi bianco e rosa. Il recente restauro, dovuto al sisma del 1997 e terminato nel 1999, ha fatto rinvenire il pavimento originale in "cocciopesto" che era poi stato ricoperto dalle strutture cinquecentesche. L'affresco sulla facciata è del pittore nazareno Friedrich Overbeck (1830) e vi è rappresentato Francesco che chiede a Gesù e a Maria la concessione dell'indulgenza plenaria. In alto, una lanterna in stile gotico (XVI-XV secolo) con una statua della Vergine, una Madonna del latte degli inizi del XIV secolo. Sulla parete esterna dell'abside un affresco raffigurante la Crocifissione, recentemente ripulito, in cui sembra possa riconoscersi la mano del pittore Pietro Vannucci, detto il Perugino; è quel che resta di un più grande affresco che ricopriva la parete del convento del XVI secolo, abbattuto quando la Porziuncola fu inglobata dalla grande basilica di Santa Maria degli Angeli.

Dove Siamo

Per raggiungere Santa Maria degli Angeli in auto da nord, provenendo dalla A14 Adriatica, si esce a Cesena e si percorrono 150 chilometri di E45 in direzione di Perugia per poi uscire allo svincolo per Foligno, Assisi e Spoleto. Da sud, sempre lungo la A14, l'uscita è quella di Civitanova Marche con prosecuzione per la superstrada che collega con Foligno, poi la statale 75 fino all'uscita di Assisi-Santa Maria degli Angeli. Per chi proviene da nord percorrendo l'autostrada A1, l'uscita è quella di Valdichiana con proseguimento lungo il raccordo Bettolle-Perugia e poi lungo la statale 75 Perugia-Foligno, uscendo allo svincolo di Assisi-Santa Maria degli Angeli; per chi invece deve uscire dalla A1 provenendo da sud, lo svincolo è quello di Orte, con prosecuzione lungo la E45 e deviazione allo svincolo per Foligno, Assisi e Spoleto. In treno, stazione ferroviaria propria lungo la linea Firenze-Terontola-Perugia-Foligno; in aereo, scalo a Perugia Sant'Egidio, distante pochissimi chilometri.

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