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Fiume Clitunno

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Fiume Clitunno

Trevi (PG)
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Il Fiume Clitunno

Nasce presso il percorso della via Flaminia tra Trevi e Spoleto e scorre per 60 chilometri passando per Pissignano, Cannaiola, Trevi e Bevagna, per gettarsi infine presso Cannara nel fiume Topino, affluente a sua volta del Chiascio e quindi subaffluente del Tevere. E’ il maggior corso d'acqua, di portata regolare, che scorre nella Valle Umbra sud o valle Spoletana. Conosciuto già nell'antichità (Clitumnus), aveva come nume tutelare il dio Giove Clitunno. Il fiume viene citato da Virgilio nelle "Georgiche", che attribuisce alle sue acque poteri miracolosi (i buoi destinati al sacrificio diventavano candidi se si bagnavano nelle sue acque), mentre il paesaggio circostante viene descritto in una lettera di Plinio il Giovane. All'epoca il fiume sembra fosse navigabile e che avesse dunque una portata maggiore: il cambiamento fu dovuto secondo alcuni studiosi settecenteschi alle conseguenze del grande terremoto di Costantinopoli del 447, che sarebbe stato avvertito fino in Umbria. Le sorgenti del fiume sgorgano attualmente in un piccolo lago creato nel 1852 da Paolo Campello della Spina, che vi sistemò intorno un parco; poco dopo, il parco fu reso celebre dall'ode di Giosuè Carducci "Alle Fonti del Clitunno". Dal lago, le acque scorrono nella "Forma nuova", un canale artificiale che era in origine stato costruito a servizio dei mulini. Altre sorgenti sono a circa un chilometro a valle ("Vene del Tempio"), nei pressi del Tempietto del Clitunno. La sua fama, assolutamente straordinaria in considerazione del brevissimo suo tragitto e della modesta portata, è dovuta all'amenità del paesaggio che attraversa e alla freschezza e limpidezza delle sue acque. In ogni epoca ha assunto grandissima importanza perché è la spina dorsale del territorio su cui scorre e il territorio è causa ed effetto del fiume. Il Clitunno nasce da una risorgiva carsica delle acque raccolte e trattenute dai monti limitrofi e quindi non potrebbe esistere senza di essi, ma l'importanza del fiume ha condizionato in modo determinante nei secoli l'esistenza e lo sviluppo del territorio stesso: anticamente come via di comunicazione, come fonte per e frantoi) lungo il suo corso. Le 'Fonti' hanno un carattere solfato-alcalino-terroso ed emergono, con una temperatura media di 12° gradi, ad una quota di circa 225 metri sul livello del mare, ai piedi del monte Serano. Hanno un ritardo di circa cinque-sei mesi rispetto alle piogge, a testimoniare l’ampio bacino di alimentazione e la profondità raggiunta nella circolazione idrica sotterranea. La sorgente 'il Tempio' (portata media annua di circa 400-490 litri al secondo) contribuisce a rifornire la rete acquedottistica, a servizio di una parte del territorio locale (Comuni di Campello sul Clitunno e Trevi) e per la restante parte partecipa a sua volta alla portata complessiva del fiume Clitunno. Queste differenze indicano chiaramente la loro provenienza da due circuiti idrici sotterranei differenti, con le acque che alimentano le 'Fonti' che vanno evidentemente ad interessare anche i livelli evaporitici che si trovano alla base della Serie carbonatica Umbro-Marchigiana.

Principali città attraversate

Campello sul Clitunno, Trevi, Bevagna

Il principale affluente del fiume Clitunno è il Fossa Nova

Le Specie Ittiche

Venendo alle specie ittiche, nel tratto compreso tra le Fonti e Pigge, quella dominante è la trota fario; tra le specie comuni è ricordata la presenza del ghiozzetto di ruscello e del vairone, mentre tra quelle meno comuni l'anguilla, il barbo tiberino, il cavedano, lo spinarello, la lampreda e la rovella. Il tratto seguente, sino all'intersezione con il fiume Timia, è caratterizzato dal barbo tiberino e dal cavedano. Tra le specie meno comuni sono indicate la trota fario, l'anguilla, lo spinarello, il cavedano etrusco, il cobite e la tinca. Tra le specie alloctone, infine, sono citate l'alborella, il carassio, la carpa, la gambusia e la lasca.

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