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Pinacoteca Civica Spello

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Pinacoteca Civica Spello
Piazza Giacomo Matteotti, 10
06038 Spello (PG)
Tel 0742 301497
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A volerne l'apertura è stata dell'Associazione Pinacoteca Civica di Spello, costituita dal Comune, dalla Diocesi e dalla Parrocchia di Santa Maria Maggiore. In attesa della riapertura del museo cittadino, oggi chiuso per gli imminenti lavori derivanti dagli eventi sismici del 1997, si è optato per una soluzione temporanea che permettesse la visita alle opere d'arte, in ambienti ricavati all'interno del complesso del Palazzo dei Canonici su piazza Matteotti. L'esposizione nelle "Sale Medioevali" è pertanto una raccolta selezionata delle principali opere della collezione del Museo Civico-Diocesano. Il principio guida dell'allestimento museografico è stato quello di ricercare il dialogo con il contesto architettonico in cui si andava ad operare, evitando di inserire elementi di arredo che avrebbero potuto interferire con la percezione del genius loci. Nell'intento di raccontare la storia della città attraverso le sue preziose testimonianze, il percorso museologico ha inizio con la sala degli affreschi collocati sulla viva pietra proprio nell'intento di restituire loro il primordiale situ; una scelta fatta per favorire l'impatto e la percezione complessiva delle immagini ed il loro spessore umano e devozionale. La sala delle sculture (prevalentemente lignee) ospita anche opere pregiatissime di oreficeria e pittura su tavola. Nella terza sala sono state concentrate una serie di opere frammiste in generi e tipologie; qui si respira il profumo della storia locale e dei suoi "prodotti artistici"; è stato posto in risalto il santo Patrono della città, emblema simbolico e spirituale della devozione spellana. Dopo la sala delle tele tra XVII e XX secolo, si entra nel "salotto buono" di Spello con le testimonianze artistiche del primo sindaco socialista del novecento, il pittore Benvenuto Crispoldi.

Le sale della Pinacoteca

La prima sala contiene affreschi staccati provenienti da chiese dislocate nel territorio comunale. Apre l'esposizione l'affresco raffigurante la Madonna in trono con Bambino (fine XIII - inizio XIV secolo); si tratta in realtà di una piccola porzione probabilmente asportata dalla parete di controfacciata della chiesa di Santa Maria Maggiore durante i lavori di ampliamento del 1644. Segue una serie di dipinti che coprono un ampio periodo temporale (XIV - XVI secolo) e che costituivano parte della decorazione murale del santuario campestre di Santa Maria in Paterno. Il tema ricorrente è quello della Madonna con Bambino. Tali pitture sono attribuite a maestranze umbre legate alla tradizione figurativa locale. La seconda sala raccoglie i pezzi più delicati e preziosi della collezione, deviando dal generale principio di successione cronologica per rispondere ad esigenze conservative e criteri di sicurezza. In questo ambiente trova posto infatti, accanto ad alcuni dipinti su tavola, la quasi totalità delle opere scultoree lignee, lapidee e di oreficeria, per un arco di tempo che si estende dall'XII al XVI secolo. Una delle opere più importanti e problematiche della collezione, nonché la più antica in assoluto, è la Madonna in trono con Bambino, scultura in legno policromo databile tra l'ultimo quarto del XII e gli inizi del XIII secolo. La terza sala conduce nell'ambito della pittura riformata, eccezion fatta per la tavola di apertura. Il dipinto in questione, Cristo crocifisso tra la Vergine e i santi Francesco, Giovanni Evangelista e Crispolto Vescovo, proveniente dal monastero di Santa Maria di Vallegloria, è tradizionalmente attribuito a Nicolò di Liberatore detto "l'Alunno". La quarta sala raccoglie opere di diversi periodi e derivazioni stilistiche contenute tra il XVII e XX secolo. Nello spirito generale dell'allestimento e della pianificazione scientifica, questo ambiente si presenta al visitatore come una vera e propria raccolta "privata" e dal vago gusto eccentrico. Le prime opere: San Pietro e San Paolo attribuite a Pier Francesco da Mola (1612-1666), catturano l'attenzione per la luminosa ricchezza dei colori abilmente incastonati in un intenso tessuto chiaroscurale. Concludono il percorso le opere di Benvenuto Crispoldi (pittore spellano attivo tra il 1886 ed il 1923); sono di proprietà comunale e pervenute all'amministrazione locale per lascito testamentario da parte dell'autore, primo Sindaco socialista della città, dal 1915 al 1919. Questa saletta rappresenta l'omaggio che i curatori dell'esposizione hanno voluto fare all'artista spellano che tanto ha caratterizzato la pittura locale tra la fine dell'ottocento ed il primo ventennio del XX secolo.

Come raggiungerci

In auto per raggiungere il Comune di Spello occorre percorrere l'Autostrada A1, Firenze-Bologna, e uscire a Valdichiana. Immettersi della Strada Statale 75bib del Trasimeno, proseguire fino a Perugia/Ponte San Giovanni in direzione di Foligno e poi uscire direttamente a Spello. Per chi arriva da Roma invece, prendere l'uscita Orte dell'Autostrada A1 e poi proseguire in direzione di Terni Spoleto fino a Foligno. Subito dopo impegnare l'uscita di Spello.

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