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Museo Regionale della Ceramica di Deruta

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Museo Regionale della Ceramica di Deruta
Largo San Francesco, 1
06053 Deruta (PG)
Tel 075 9711000
Fax 075 9711000
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L'idea del Museo regionale della Ceramica di Deruta è stata del dottor Francesco Briganti. Un museo dedicato agli artisti locali, alla storia dell'arte e all'immagine di Deruta, città delle maioliche. A questa iniziativa si associarono altre persone. La fondazione del Museo risale al 1898, anno nel quale gli oggetti raccolti cominciarono a essere messi insieme, prendendo oggetti posseduti da varie famiglie di Deruta, ma anche acquerelli e copie di maioliche esistenti in quei musei. L'idea di un museo piacque moltissimo al signor Alessandro Piceller di Perugia, che donò un grandissimo numero di oggetti che formano la parte principale dei lavori sino ad ora messi insieme. E portò pure dei forestieri, acquistando i lavori dei fabbricanti che ricevettero continuamente da lui consigli e incoraggiamento. Tramite il museo, è possibile conoscere la storia e lo sviluppo dell'industria ceramica a Deruta; gli espliciti scopi didattici voluti dal dottor Briganti per il museo artistico, insieme alle finalità sia di ricerca storico-ceramologica che divulgativo-promozionale in rapporto alla locale produzione industriale, corrispondevano a una concezione moderna dei musei. Pare evidente, infatti, che non fosse ignoto all'ideatore ne' l'insegnamento di papa Pio VII, che già nel 1802 raccomandava di concepire i musei anche come luoghi utili al progresso della professionalità artigiana e all'incremento del turismo, ne' l'esempio dei musei di arte applicata che, a partire dalla fondazione nel 1852 del South Kensington Museum, comparvero rapidamente in tutta l'Europa con lo scopo di esporre modelli che servissero da esempio agli operai. L'idea moderna era quella di rinnovare l'alleanza fra arte e industria di fronte all'inevitabile declino dei mestieri tradizionali con il progredire dell'industrializzazione.

Il museo e la donazione

La consistente donazione di Alessandro Piceller (1842-1929), collezionista perugino e critico d'arte, aveva portato al museo ben 97 opere, cui si aggiunsero quelle di Eugenio Aruch, Giuseppe Bellucci, Gerolamo Donati, il conte Lemmo Rossi-Scotti, altri importanti esponenti della cultura perugina e dei derutesi Ettore Andreoli, Ermenegildo Cherubini, Vincenzo Cherubini, Ariodante Magnini, Marsilio Magnini, Alessandro Pascoli, compresi gli stessi promotori Francesco Briganti, Angelo Micheletti e Alpinolo Magnini. Numerosi furono anche i depositi, cosicché ben 155 opere erano rappresentate da donazioni e depositi. La prematura scomparsa nel 1901 di Angelo Micheletti indusse il Comune ad affidare l'incarico di conservatore a Francesco Briganti che lo concluse due anni dopo con la relazione al consiglio comunale, cui egli stesso prendeva parte come consigliere, il 30 agosto 1903 che al termine approvò sia la nomina a conservatore di Alpinolo Magnini sia la proposta di ampliamento dei locali destinati al museo, divenuti insufficienti proprio per le acquisizioni promosse da Briganti e quella di uno splendido pavimento maiolicato, con mattonelle a forma di stella e di croce, scoperto nella chiesa di San Francesco, nel 1902. Venne così adibita a museo anche la Sala del conciliatore, ma è degno di nota che, nel corso della seduta consiliare, il sindaco Vincenzo Cherubini Caraffa avesse avanzato la proposta di una sistemazione interamente nuova del museo nell'ex convento di San Francesco, oggi sede del nuovo museo. Il museo conobbe poi uno stato di progressiva trascuratezza finché nel secondo dopoguerra si pose l'urgente necessità di risistemazione sia dei locali che delle collezioni. Nel 1954, la popolazione di Deruta e i visitatori sempre più numerosi reclamano una nuova sede per il museo, che giace immagazzinato in un unico vano e per la pinacoteca, affinché tanti quadri di valore non siano più raccolti in un locale del tutto insufficiente, considerando anche la notorietà che il museo si è costruito. Il museo è affiancato anche da un istituto statale d'arte. Nel 1963 venne approvato il progetto di ristrutturazione del palazzo comunale e della pinacoteca - museo, e l'anno precedente era stato acquisito, ad incremento della dotazione del museo il campionario dell'ex fabbrica Maioliche Deruta del consorzio Cima, che rappresenta la storia della produzione delle ceramiche di Deruta. Nel 1978, infine, matura l'idea di un nuovo museo per la ceramica che avesse caratteristiche regionali, che potesse cioè documentare tutta la produzione storica dei diversi centri umbri e ne viene individuata la nuova sede nell'ex convento di San Francesco, nel centro storico di Deruta. La ristrutturazione del convento, sorto intorno all'anno Mille e appartenuto in origine, forse, ai monaci benedettini e più tardi ai francescani, ha richiesto un imponente lavoro di trasformazione e restauro affidato alla progettazione, prima, dell'architetto Giuliano Mastroforti e, dal 1989, dell'architetto Mario Manieri Elia e terminato solo di recente grazie, anche, al sostegno economico della Comunità Europea e ad un contributo straordinario del Presidente del Consiglio dei Ministri.

Come raggiungerci

Per arrivare a Deruta occorre percorrere la E45 fino all'uscita del paese umbro che si trova a circa dieci chilometri da Perugia. Una volta usciti a Deruta seguire le varie indicazioni stradali per raggiungere il Museo Regionale della Ceramica.

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